Scuola

Maturità 2022, la voce degli studenti siciliani: “Preoccupati sì, ma niente vittimismo”

Non hanno paura di nulla, o quasi. Dimostrano preparazione e competenza, hanno vissuto i momenti difficili del primo lockdown, sono rientrati in classe, poi rispediti ancora a casa con la Dad, e adesso si trovano ad affrontare l’esame più difficile di tutti, quello della Maturità.

L’ordinanza è già uscita: ritorna, dopo due anni, il tema di italiano a carattere nazionale e la seconda prova scritta, scelta però dalle commissioni di ogni scuola. Cambiano i punteggi: 50 punti per il triennio finale e 50 per le prove di esame. Quindi 15 punti per ogni prova scritta e 20 per l’orale.

La Maturità certifica la conclusione di un percorso che ragazze e ragazzi hanno svolto in un triennio quasi tutto a distanza, in cui le basi via via si sono sgretolate. E certo, l’esame potrebbe mandare in crisi in molti.

Quest’anno la Maturità rappresenta la conclusione di anni difficili, ma ogni anno l’esame diventa il pretesto per parlare di scuola. E noi di scuola abbiamo deciso di parlare insieme ai quattro presidenti delle consulte studentesche di Siracusa (si precisa che, le dichiarazioni di Giulia Martorano, presidente della consulta studentesca di Siracusa sono state fatte nel corso della video intervista realizzata in data 10 febbraio), Enna, Agrigento e Messina.

Preoccupati sì. Ma non si adagiano nel vittimismo. E’ questo il pensiero comune che lega Giulia, Andrea, Luca e Fabrizio che hanno spiegato le ragioni del “no” riguardo le ultime decisioni sulla Maturità 2022, da parte del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

Una lunga analisi di quello che hanno vissuto insieme ai loro compagni, in questi ultimi due anni di pandemia, in una Scuola che vuole tornare alla normalità ma con nuove regole. Uno sguardo al futuro per quello che succederà nei prossimi mesi, prima di arrivare alla fatidica “notte prima degli esami”.

Marco Panasia