Utilizzare gli strumenti forniti dalla tecnologia che avanza è ormai una necessità imprescindibile, sia per entrare nel mondo del lavoro ma anche per non rimanere tagliati fuori dal mondo dell’informazione e della vita sociale, che ormai si sviluppa sempre più spesso on line.
La competenza
Una competenza che in Sicilia è ancora troppo poco diffusa: solo in pochi, infatti, vanno oltre le conoscenze di base. Secondo i dati messi a disposizione dall’Istat, nel 2023 in Sicilia su una popolazione di 3 milioni e mezzo di abitanti tra i 16 e i 74 anni, meno di mezzo milione hanno conoscenze superiori al livello base. Significa in termini concreti il 14% sul totale.
Poco di più, il 20%, circa 725 mila, hanno conoscenze di base, mentre il resto arranca. I numeri isolani sono ben più bassi della media nazionale, che vede il 22% della popolazione avere competenze digitali superiori a quelle ritenute di base. Per non parlare delle regioni virtuose come la Lombardia, al 28%, e il Veneto, al 26%.
Le differenze per macroterritori
Per macroterritori, nella penisola i risultati migliori si registrano nel Nord Ovest, con una media di abitanti con competenze digitali avanzate che arriva al 26%; poco sotto, al 25%, il Nord Est, insieme al Centro. Si scende in picchiata con il Sud, al 15%, e le Isole, al 16%. Se si analizzano i dati in termini di luogo di residenza, le competenze digitali sono maggiormente diffuse nel centro delle aree metropolitane, dove si arriva a quasi il 31%, mentre i numeri peggiori si registrano nei piccoli centri fino a 2 mila abitanti. Il dato è ulteriormente preoccupante se lo si guarda in ottica europea, in cui l’Italia non fa bella figura, rimanendo in fondo alla classifica, contro i paesi del Nord del continente, che arrivano all’obiettivo europeo dell’80%. La Sicilia è evidentemente ben lontana da questi numeri, e gli anni rimasti potrebbero non bastare per colmare la lacuna, che ha un grosso impatto principalmente sui giovani o su chi si trova ancora in età lavorativa.
L’impatto sul mondo del lavoro
La trasformazione digitale, infatti, ha un impatto crescente sul mercato del lavoro e rende necessario disporre di specifiche abilità e competenze per la popolazione nel suo complesso e per i lavoratori. Per raggiungere questo obiettivo, l’Italia dovrà conseguire nei prossimi anni un incremento medio annuo piuttosto elevato, considerando la lentezza dei progressi passati. E ancora di più è necessario fare per Sicilia, Calabria e Campania, in fondo alla classifica. L’analisi qualitativa della fruizione di internet poi non dà spazio a grandi speranze: in Sicilia il principale utilizzo della rete è quello legato alla messaggeria istantanea, che sia Whatsapp, Telegram o Messenger, per tenersi in contatto con parenti, amici, o per questioni lavorative.
I metodi di utilizzo
Circa la metà dei siciliani ha effettuato chiamate o videochiamate, e ancora meno ha spedito e ricevuto email. Gli utilizzi meno frequenti sono quelli legati alla lettura di informazioni, riviste on line e giornali e l’ascolto di musica attraverso servizi in streaming, web radio o download. Un utilizzo, quindi, piuttosto scarno della tecnologia, legato principalmente alla funzione “telefonica”, sebbene in forme più avanzate, e alla comunicazione email, in funzione principalmente lavorativa. Manca, insomma, una consapevolezza delle tante potenzialità del web e delle possibilità offerte, sia in termini occupazionali che di socialità. Non è un caso che i numeri riferiti alle competenze informatiche salgano all’aumentare del titolo di studio, in quanto l’accesso alla scuola porta con sé l’accesso ad apparecchiature e competenze che spesso non sono fruibili all’esterno.

