Il paniere elaborato da Confartigianato: nell’isola +4,3% di rincari contro il 4,8 nazionale. I due terzi della spesa sono costituiti da prodotti alimentari e bevande
PALERMO – Mentre i prezzi del carrello della spesa sono in aumento del 6,1%, crescono meno (+4,8% a ottobre) quelli della “slitta di Babbo Natale”, un paniere elaborato da Confartigianato composto da beni alimentari e bevande, oggetto di consumo nei momenti convivali delle festività natalizie, da un ampio ventaglio di prodotti che possono essere regalati durate le festività e dai i servizi di ristorazione e alloggio, regalati o fruiti durante le vacanze natalizie.
In Sicilia Babbo Natale è più fortunato con prezzi della slitta che crescono meno (+4,3%) della media nazionale (+4,8%) e dell’Eurozona (+5,2%). Prezzi più alti della media regionale e nazionale si osservano per Palermo (+5,0%), Siracusa (+5,0%) e Messina (+4,9%). Le festività legate al Natale modificano notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori: a dicembre il valore delle vendite al dettaglio supera del 28,3% la media annuale. A dicembre ammonta a 1,9 miliardi la spesa delle famiglie siciliane per prodotti e servizi maggiormente scelti come regalo, che per due terzi (67,7%) è costituita dalla spesa per prodotti alimentari e bevande, pari a 1,3 miliardi.
In chiave provinciale, la spesa delle famiglie a dicembre, nel perimetro merceologico in esame, ammonta a 466 milioni a Palermo, a 421 milioni a Catania, a 256 milioni a Messina, a 170 milioni a Trapani, a 163 milioni ad Agrigento, a 154 milioni a Siracusa, a 122 milioni a Ragusa, a 98 milioni a Caltanissetta e a 64 milioni a Enna. Sono 21 mila le imprese artigiane attive operanti in 47 settori in cui si realizzano prodotti artigianali e si offrono servizi di qualità che possono essere regalati in occasione del Natale, pari al 37,2% delle imprese artigiane italiane. Queste imprese danno lavoro a 51mila addetti cioè a quasi un quinto (38,7%) degli addetti dell’artigianato dell’Isola, valore che la posiziona 4^ nel ranking nazionale. A livello territoriale si rileva un peso superiore alla media nazionale (33,9%) e regionale (38,7%) per le province di: Palermo (40,9%), Caltanissetta (40,4%), Catania (39,1%), Trapani (38,9%) e Agrigento (38,8%). Palermo figura tra le prime 10 province italiane per peso più rilevante dell’artigianato interessato dalla domanda per le festività.
I prodotti e i servizi dell’artigianato sono focalizzati sulla domanda di prossimità, grazie alla profonda conoscenza del mercato del locale da parte degli imprenditori, e a cui si rivolge la consulenza e il supporto ai clienti per installazioni e riparazioni, garanzia di una maggiore circolarità e di una riduzione dei rifiuti.
“Scegliere prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali – dice Daniele La Porta, presidente di Confartigianato Sicilia – vuol dire sostenere non solo l’imprenditore e i suoi dipendenti, e quindi le loro famiglie, ma anche contribuire alla trasmissione della cultura cristallizzata nel sapere artigiano nonché al benessere della comunità, garantendo sia la remunerazione del lavoro e dei fattori produttivi locali che il gettito fiscale necessario per sostenere il sistema di welfare. Con le nostre imprese testimoniamo con forza i valori artigiani del lavoro, del benessere economico e del progresso sociale. Difendiamo e valorizziamo le radici profonde della nostra tradizione produttiva che dà vita all’eccellenza manifatturiera italiana e che contribuisce al Made in Italy. Siamo tutti noi artigiani di pace: testa, cuore e mani”.