In Sicilia la Slitta di Babbo Natale meno cara che nel resto del Paese - QdS

In Sicilia la Slitta di Babbo Natale meno cara che nel resto del Paese

In Sicilia la Slitta di Babbo Natale meno cara che nel resto del Paese

venerdì 15 Dicembre 2023

Il paniere elaborato da Confartigianato: nell’isola +4,3% di rincari contro il 4,8 nazionale. I due terzi della spesa sono costituiti da prodotti alimentari e bevande

PALERMO – Mentre i prezzi del carrello della spesa sono in aumento del 6,1%, crescono meno (+4,8% a ottobre) quelli della “slitta di Babbo Natale”, un paniere elaborato da Confartigianato composto da beni alimentari e bevande, oggetto di consumo nei momenti convivali delle festività natalizie, da un ampio ventaglio di prodotti che possono essere regalati durate le festività e dai i servizi di ristorazione e alloggio, regalati o fruiti durante le vacanze natalizie.

In Sicilia Babbo Natale è più fortunato con prezzi della slitta che crescono meno (+4,3%) della media nazionale (+4,8%) e dell’Eurozona (+5,2%). Prezzi più alti della media regionale e nazionale si osservano per Palermo (+5,0%), Siracusa (+5,0%) e Messina (+4,9%). Le festività legate al Natale modificano notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori: a dicembre il valore delle vendite al dettaglio supera del 28,3% la media annuale. A dicembre ammonta a 1,9 miliardi la spesa delle famiglie siciliane per prodotti e servizi maggiormente scelti come regalo, che per due terzi (67,7%) è costituita dalla spesa per prodotti alimentari e bevande, pari a 1,3 miliardi.

In chiave provinciale, la spesa delle famiglie a dicembre, nel perimetro merceologico in esame, ammonta a 466 milioni a Palermo, a 421 milioni a Catania, a 256 milioni a Messina, a 170 milioni a Trapani, a 163 milioni ad Agrigento, a 154 milioni a Siracusa, a 122 milioni a Ragusa, a 98 milioni a Caltanissetta e a 64 milioni a Enna. Sono 21 mila le imprese artigiane attive operanti in 47 settori in cui si realizzano prodotti artigianali e si offrono servizi di qualità che possono essere regalati in occasione del Natale, pari al 37,2% delle imprese artigiane italiane. Queste imprese danno lavoro a 51mila addetti cioè a quasi un quinto (38,7%) degli addetti dell’artigianato dell’Isola, valore che la posiziona 4^ nel ranking nazionale. A livello territoriale si rileva un peso superiore alla media nazionale (33,9%) e regionale (38,7%) per le province di: Palermo (40,9%), Caltanissetta (40,4%), Catania (39,1%), Trapani (38,9%) e Agrigento (38,8%). Palermo figura tra le prime 10 province italiane per peso più rilevante dell’artigianato interessato dalla domanda per le festività.

I prodotti e i servizi dell’artigianato sono focalizzati sulla domanda di prossimità, grazie alla profonda conoscenza del mercato del locale da parte degli imprenditori, e a cui si rivolge la consulenza e il supporto ai clienti per installazioni e riparazioni, garanzia di una maggiore circolarità e di una riduzione dei rifiuti.

“Scegliere prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali – dice Daniele La Porta, presidente di Confartigianato Sicilia – vuol dire sostenere non solo l’imprenditore e i suoi dipendenti, e quindi le loro famiglie, ma anche contribuire alla trasmissione della cultura cristallizzata nel sapere artigiano nonché al benessere della comunità, garantendo sia la remunerazione del lavoro e dei fattori produttivi locali che il gettito fiscale necessario per sostenere il sistema di welfare. Con le nostre imprese testimoniamo con forza i valori artigiani del lavoro, del benessere economico e del progresso sociale. Difendiamo e valorizziamo le radici profonde della nostra tradizione produttiva che dà vita all’eccellenza manifatturiera italiana e che contribuisce al Made in Italy. Siamo tutti noi artigiani di pace: testa, cuore e mani”.

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