Catalfamo, (Lega): "Il problema ricade su alcuni pazienti, oncologici o che devono sottoporsi a visite o terapie particolari, che in alcuni casi sono rimasti a terra perché sprovvisti di green pass"
Un’interrogazione parlamentare a risposta scritta all’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza, sugli episodi di cronaca che si sono registrati negli ultimi giorni a Lipari e a Messina, a seguito dell’obbligo di esibire il green-pass rinforzato sui trasporti pubblici e via mare.
A presentarla è stato Antonio Catalfamo, capogruppo all’Assemblea regionale siciliana della Lega e coordinatore provinciale per Messina.
“Alcuni signori, pazienti oncologici in certi casi, sono rimasti a terra perché sprovvisti di green-pass – dice il leghista -.
Qui non si parla di scelta ideologica o politica e non si vuole additare il governo nazionale su decisioni assunte a tutela della salute pubblica. Crediamo fortemente nell’utilità del vaccino, ma non si può discriminare il diritto alla salute soprattutto in casi gravi come quelli riportati dalla stampa messinese in questi giorni”.
“Non si può impedire lo spostamento tra isole – isole minori e Sicilia o tra Sicilia e Calabria – ai cittadini che devono sottoporsi a terapie particolari – dice ancora Catalfamo -. Per questi casi specifici il controllo del green-pass rinforzato, quindi dell’avvio dell’iter vaccinale, non può compromettere il diritto alla salute che in questi casi è anche diritto alla vita. Sia chiaro, non si vuole creare corsie preferenziali o boicottare l’utilità dei vaccini, tuttavia mi preme ribadire il concetto di dignità del malato strettamente legato al diritto a ogni spostamento utile per la salvaguardia terapica del paziente”.