La Sicilia rimarrà in zona arancione almeno fino al 10 maggio. La cabina di regia dell’Iss ha deciso, infatti, che i dati dell’Isola, seppur in miglioramento, non sono ancora sufficienti per passare a meno restrizioni.
Una decisione che francamente non stupisce: qualcuno si era spinto nell’ottimismo sperando in riaperture già da giorno 3, forse condizionato da quanto chiedevano le categorie, ma era impensabile che ad esempio Palermo, nel giro di 4 giorni e con contagi tutt’altro che sotto controllo, potesse fare il doppio salto dal rosso al giallo.
E a proposito di contagi, nemmeno a livello regionale sono ancora stabilizzati, con quota 1000 superate ripetutamente
Tra l’altro, la scorsa settimana la Sicilia aveva un peggioramento di Rt rispetto ai sette giorni precedenti (1,12 contro 1.03), e le linee guida dicono che ci devono essere almeno due settimane con l’rt in miglioramento per poter cambiare di zona. Semplicemente, i contagi e tutto il resto devono essere stabili.
Dunque, come anticipato da qds.it ieri, il giallo ci sarà, ma almeno dal 10 maggio.
Attenzione pero’: i dati, come detto sono ancora instabili, dunque c’è il rischio che se ne riparli anche il 16 maggio, per le riaperture.
L’Rt della Sicilia di questa settimana (19-25 aprile) varia da 1,05 a 1,08, in discesa (ma non troppo) rispetto a quella precedente, ma per andare in giallo si deve scendere sotto l’1. E allo stato attuale, è tutt’altro che scontato.
I NUOVI COLORI
L’unica regione in zona rossa sarà quindi la Valle d’Aosta, che attualmente è in arancione.
Passa in arancione la Sardegna, che al momento è in rosso. Si aggiunge a Basilicata, Calabria e, appunto, Sicilia. La Campania adesso è in giallo, ma i numeri dell’ultima settimana potrebbero riportarla in arancione.
In giallo ci sono — e rimangono — Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto e alle province autonome di Bolzano e di Trento. Si potrebbe aggiungere la Puglia, che adesso è in arancione.
RT NAZIONALE IN RISALITA
Risale l’indice Rt nazionale di contagio del Coronavirus in Italia che la scorsa settimana era
a quota 0,81 e che torna al valore 0,85, uguale a quello della settimana ancora precedente. L’incidenza continua a scendere: il valore e’ a 146 rispetto al 152 della settimana scorsa. È quanto emerge, secondo quanto si apprende, dall’ultimo monitoraggio settimanale del Ministero della Salute-Iss sull’andamento dell’epidemia per il periodo 12-18 aprile.
Migliora la situazione generale del rischio pandemico in Italia, con nessuna Regione a rischio alto. Undici Regioni e Province autonome hanno una classificazione di rischio moderato (di cui nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 10 Regioni hanno una classificazione di rischio basso.
Tre Regioni (contro 4 della settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Campania e Sicilia hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre di tipo 1. I dati sono contenuti nella bozza del monitoraggio settimanale del Ministero della Salute-Iss.
Cala la pressione sulle terapie intensive. Scende ancora, ma rimane comunque alto, il numero di Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: sono 8 contro le 12 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è uguale alla soglia critica (30%). Quello in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica (32% rispetto al 40% della soglia).