Sicilia zona arancione fino al 10 maggio ma potrebbe restarci anche dopo - QdS

Sicilia zona arancione fino al 10 maggio ma potrebbe restarci anche dopo

Luigi Ansaloni

Sicilia zona arancione fino al 10 maggio ma potrebbe restarci anche dopo

venerdì 30 Aprile 2021

La Sicilia rimarrà in zona arancione almeno fino al 10 maggio. La cabina di regia dell'Iss ha deciso, infatti, che i dati dell'Isola, seppur in miglioramento, non sono ancora sufficienti

La Sicilia rimarrà in zona arancione almeno fino al 10 maggio. La cabina di regia dell’Iss ha deciso, infatti, che i dati dell’Isola, seppur in miglioramento, non sono ancora sufficienti per passare a meno restrizioni.

Una decisione che francamente non stupisce: qualcuno si era spinto nell’ottimismo sperando in riaperture già da giorno 3, forse condizionato da quanto chiedevano le categorie, ma era impensabile che ad esempio Palermo, nel giro di 4 giorni e con contagi tutt’altro che sotto controllo, potesse fare il doppio salto dal rosso al giallo.

E a proposito di contagi, nemmeno a livello regionale sono ancora stabilizzati, con quota 1000 superate ripetutamente

Tra l’altro, la scorsa settimana la Sicilia aveva un peggioramento di Rt rispetto ai sette giorni precedenti (1,12 contro 1.03), e le linee guida dicono che ci devono essere almeno due settimane con l’rt in miglioramento per poter cambiare di zona. Semplicemente, i contagi e tutto il resto devono essere stabili.

Dunque, come anticipato da qds.it ieri, il giallo ci sarà, ma almeno dal 10 maggio.

Attenzione pero’: i dati, come detto sono ancora instabili, dunque c’è il rischio che se ne riparli anche il 16 maggio, per le riaperture.

L’Rt della Sicilia di questa settimana (19-25 aprile) varia da 1,05 a 1,08, in discesa (ma non troppo) rispetto a quella precedente, ma per andare in giallo si deve scendere sotto l’1. E allo stato attuale, è tutt’altro che scontato.

I NUOVI COLORI

L’unica regione in zona rossa sarà quindi la Valle d’Aosta, che attualmente è in arancione.

Passa in arancione la Sardegna, che al momento è in rosso. Si aggiunge a Basilicata, Calabria e, appunto, Sicilia. La Campania adesso è in giallo, ma i numeri dell’ultima settimana potrebbero riportarla in arancione.

In giallo ci sono — e rimangono — Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto e alle province autonome di Bolzano e di Trento. Si potrebbe aggiungere la Puglia, che adesso è in arancione.

RT NAZIONALE IN RISALITA

Risale l’indice Rt nazionale di contagio del Coronavirus in Italia che la scorsa settimana era

a quota 0,81 e che torna al valore 0,85, uguale a quello della settimana ancora precedente. L’incidenza continua a scendere: il valore e’ a 146 rispetto al 152 della settimana scorsa. È quanto emerge, secondo quanto si apprende, dall’ultimo monitoraggio settimanale del Ministero della Salute-Iss sull’andamento dell’epidemia per il periodo 12-18 aprile. 

Migliora la situazione generale del rischio pandemico in Italia, con nessuna Regione a rischio alto. Undici Regioni e Province autonome hanno una classificazione di rischio moderato (di cui nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 10 Regioni hanno una classificazione di rischio basso.

Tre Regioni (contro 4 della settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Campania e Sicilia hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre di tipo 1. I dati sono contenuti nella bozza del monitoraggio settimanale del Ministero della Salute-Iss. 

Cala la pressione sulle terapie intensive. Scende ancora, ma rimane comunque alto, il numero di Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: sono 8 contro le 12 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è uguale alla soglia critica (30%). Quello in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica (32% rispetto al 40% della soglia).

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