Zona gialla, arancione e rossa: in arrivo il verdetto - con potenziale cambio di colore dal 3 maggio. La Sicilia ci spera, ma vi spieghiamo perché è più plausibile una riapertura dal 10 maggio.
Zona gialla, arancione e rossa: in arrivo il verdetto – con
potenziale cambio di colore dal 3 maggio – per le regioni che adottano regole,
misure e divieti di diverso grado per spostamenti, scuola, ristoranti e bar.
Domani, 30 aprile, il monitoraggio Iss-ministero della
Salute potrebbe modificare la mappa colorata dell’Italia, che dall’inizio
della settimana è soprattutto a tinte gialle.
In fascia gialla sono inserite Lombardia, Lazio,
Toscana, Veneto, Piemonte, Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia
Giulia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Umbria e le province autonome di
Bolzano e di Trento.
In zona arancione figurano Basilicata, Calabria,
Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta. Da sola, in zona rossa, la Sardegna.
La maggior parte delle regioni gialle dovrebbe ottenere la conferma nell’area più libera. Le ‘big’, in particolare, non dovrebbero retrocedere: Lombardia, Lazio, Campania, Veneto.
La Sicilia verso la zona gialla… dal 10 maggio
Tra le regioni arancioni che aspirano alla promozione, spicca la Puglia, che però deve fare i conti con un bollettino ‘pesante’ per la giornata del 28 aprile: 1.282 i casi di coronavirus registrati, con la risalita della curva di contagi a fronte di una netta diminuzione dei test. Poi c’è la nostra Sicilia, che nella giornata di ieri ha fatto registrare 980 nuovi positivi, con una incidenza negli ultimi sette giorni di 151 casi ogni 100.000 abitanti (Regioni gialle come la Toscana, il Piemonte e la Campania ne hanno di più, rispettivamente 161, 156, 217).
Tra i “contro” il fatto che tanti comuni sono ancora in zona rossa, il numero dei positivi a Catania è in forte aumento (ieri 441), un RT che la scorsa settimana era peggiorato rispetto a quella precedente (1,12); inoltre è difficile pensare che si possa far passare Palermo da rossa a gialla in soli 4 giorni, con numero di nuovi contagiati ancora alto e oscillante e ospedali ancora abbastanza pieni. Per questi motivi è plausibile pensare a un cambio di colore non prima del 10 maggio.
Per questo è plausibile pensare a un cambio di colore non prima del 10 maggio.
Tra arancione e rosso potrebbero verificarsi novità. La Sardegna, che poco più di un mese fa era zona bianca, spera di vedere gli effetti delle restrizioni legate alla zona rossa per salire di livello. In zona arancione, va monitorata in particolare la posizione della Basilicata, che archivia una giornata con altri 191 contagi ma vede scendere il numero dei pazienti in ospedale (-5).
La normativa di riferimento
Come si arriva alla «promozione» in giallo? Queste le regole in vigore: sono obbligatori «quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive. E i parametri da rispettare sono: Rt (l’indice che misura la velocità del contagio) sotto 1 e «rischio complessivo» basso o moderato. Un indicatore quest’ultimo risultato del calcolo di 21 parametri, dalla comparsa dei nuovi focolai al tasso di occupazione di ospedali e terapie intensive.
Domani la Sicilia passerà in zona gialla