PALERMO – I siciliani sono molto attenti al consumo di energia. Che sia una scelta consapevole, o che nasca dal clima isolano, non è certo ma sicuramente gli abitanti della regione non si lasciano andare a particolari sprechi. Sono dati con un significato da non sottovalutare, in quanto il settore energetico riveste importanza cruciale sia per le ragioni connesse ai cambiamenti climatici e alla necessità di operare la transizione energetica, sia per le implicazioni di natura geopolitica e socioeconomica, rese ancor più evidenti dopo l’aggressione russa in Ucraina.
I dati riguardanti l’anno 2021 vengono dal report dell’Istat “Consumi energetici delle famiglie”, in cui si evidenzia come, anche per l’impianto di condizionamento, plausibilmente necessario in una regione del sud in cui le temperature salgono di molto nei mesi estivi, l’impianto di condizionamento è presente solo nel 62,4% delle case; la regione è superata dal Veneto, dove si arriva al 70%. Il valore è ben al di sopra della media nazionale, che si ferma al 48,8%, anche grazie alle regioni alpine, come il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta, in cui, ovviamente, gli impianti di raffrescamento non sono necessari, proprio per le caratteristiche climatiche dell’ambiente. Anche il numero delle ore di utilizzo del sistema di condizionamento in Sicilia si mantiene molto moderato, al di sotto della media nazionale: si registrano, infatti, 5,55 ore di utilizzo giornaliero, contro una media nazionale di 6,17 ore.
Il maggior numero di ore sono segnalate in Veneto (7,22 ore) ed Emilia Romagna (7,15 ore), mentre il minor consumo si registra in Umbria (4,45 ore). Inoltre, solo il 28,1% dei siciliani che hanno dotato la propria abitazione di un impianto di condizionamento dichiara di utilizzarlo tutti i giorni, mentre il 36% solo qualche giorno a settimana.
Addirittura, il 25,6% dichiara di utilizzarlo solo occasionalmente o quasi mai. Anche quando arriva l’inverno e c’è da riscaldarsi, i siciliani riescono ad evitare gli sprechi: il 46% delle famiglie siciliane con case dotate di impianto di riscaldamento dichiara di accendere i termosifoni tutti i giorni o quasi, mentre il 29% li attiva solo qualche giorno a settimana, e ben il 16% occasionalmente o mai. Inoltre, le stesse famiglie dichiarano di accendere le stufe soltanto 5,38 ore al giorno, il valore più basso registrato tra le regioni della penisola, ben al di sotto della media nazionale, che sale fino a 8,33 ore giornaliere.
La media è tirata sù da regioni come l’Emilia Romagna, dove si arriva a 11,03 ore al giorno, il Veneto, che arriva a 10,19 ore, e il Piemonte e la Valle d’Aosta, entrambe a 10,09 ore al giorno. Un vero peccato, invece, che appena lo 0,3% delle famiglie siciliane disponga di un sistema di alimentazione prevalente di riscaldamento e raffrescamento ad energia solare, viste le potenzialità del territorio, del numero di ore al giorno di sole e dei lunghi mesi di stagione temperata che caratterizzano l’ecosistema isolano. Eppure, ben il 43,1% delle famiglie utilizza un sistema a metano, il 16,8% usa il Gpl e il 27,5% l’energia elettrica.
Buona la diffusione delle lampadine a risparmio energetico: nel 96,2% delle case siciliane sono presenti lampadine di nuova generazione, con una percentuale che supera l’83%, superiore alla media nazionale che si ferma all’80,7%; inaspettatamente, sono proprio le regioni del Sud ad utilizzare in maggiore quantità le lampadine a risparmio energetico, con una percentuale che arriva all’84,1%, contro quelle del Nord che si fermano al 77,6%.