Siciliani, inventori in crescita, ma il gap resta alto - QdS

Siciliani, inventori in crescita, ma il gap resta alto

Liliana Rosano

Siciliani, inventori in crescita, ma il gap resta alto

mercoledì 01 Aprile 2020

Nel 2019 si è registrato un aumento del 37,5% delle domande inoltrate all’Ufficio europeo per i brevetti. A guidare la classifica italiana è la regione Lombardia, che con 1.493 domande inoltrate rappresenta il 33,5% del totale nazionale

CATANIA – Sono 33 le domande inoltrate nel 2019 da società e inventori siciliani all’Ufficio Europeo per i brevetti. Un dato che segna un +37,5% per l’Isola rispetto al 2018, quando le richieste erano state 24.

Secondo gli ultimi dati 2020, di recente pubblicati dall’EPO (European Patent Office), l’Italia è il decimo Paese nella classifica per numero di richieste: 4.456 nel 2019 rispetto a 4.404 del 2018 , chiudendo quindi l’anno con un +1,2 per cento.

A guidare la classifica italiana è la regione Lombardia, che con 1.493 domande inoltrate rappresenta il 33,5% del totale nazionale. A seguire l’Emilia Romagna, con un totale di 744 e il Veneto, dove le domande per la richiesta di brevetti sono 575.

La Sicilia insieme alla Calabria è la regione italiana con la percentuale di aumento più alta nel 2019. In quest’ultima regione, le richieste sono state 20 nel 2019 rispetto alle 13 dell’anno precedente, portando la Calabria un +53,8%.
Trasporti, logistica, macchinari, tecnologia medica, ingegneria civile, sono i principali settori in Italia per le richieste di brevetti.

Fra le aziende che hanno fatto richiesta, la società bolognese G.D. (sigarette) si è rivelata quella più attiva, seguita da Pirelli (46), Prysmian (46), Chiesi Farmaceutici (42), Saipem (37), Leonardo (30), Istituto Italiano di Tecnologia IIT (27), Ansaldo Energia (25), Brembo (20) e Telecom Italia (20). Fca, Cnh e Stm non appaiono nella classifica perché domiciliate nei Paesi Bassi.

In Europa, la Germania è il Paese che nel 2019 ha presentato più richieste (28.805) all’EPO, seguita da Francia (10.163), Svizzera, (8.249) e Olanda (6.954).

A livello globale, con 3.524 domande, Huawei è stata in assoluto la società con il più alto numero di richieste presentate a EPO nel 2019. Samsung si è posizionata al secondo posto mentre LG è arrivata terza. Le due società coreane sono tallonate dall’americana United Technologies e da Siemens, che, arrivata prima lo scorso anno, nel 2019 si è posizionata al quinto posto.

Nel complesso, European patent office ha ricevuto richieste (che rappresentano un nuovo record assoluto) per più di 181.000 brevetti nel 2019, con un aumento del 4% rispetto al 2018. Di queste, solo il 45% delle domande era di provenienza dei 38 Paesi aderenti all’EPO mentre il 55% arriva da altre aree. I primi 5 Paesi per numero di richieste sono gli Stati Uniti (25% del totale), la Germania (15%), il Giappone (12%), la Cina (7%) e la Francia (6%).

Con 46.201 richieste all’ufficio europeo, gli Stati Uniti sono in testa a livello mondiale. La robusta crescita dell’economia, soprattutto in alcuni settori come la comunicazione digitale, ingegneria informatica, ha fatto impennare il numero delle richieste a un +5,5 per cento rispetto allo scorso anno.

È il Giappone il terzo Paese in classifica con 22.066 domande che però rappresentano un -2,3% rispetto al 2018.
Cresce anche la Repubblica Popolare cinese con 12.247 richieste e un +29,2 rispetto al 2018. Curioso è anche il dato delle isole Cayman e Bermuda nell’aumento delle richieste. Nel primo caso abbiamo un +40,5%, mentre le Bermuda segnano un aumento del 61,2%. Segno negativo invece per alcuni Paesi come la Turchia (-19%), il Sud Africa (-16%), la Repubblica Ceca (-20%).

I giganti dell’economia mondiale, mostrano un dato inconfutabile: l’ascesa delle richieste di brevetto nei settori della Comunicazione digitale e del Computer Technology, che riflettono l’importanza in rapido aumento delle tecnologie correlate alla trasformazione digitale.

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