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VIDEO | Sicindustria e il Piano Florio per rilanciare gli investimenti nell’Isola

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, per la prima volta a Palermo insieme al presidente di Sicindustria Luigi Rizzolo, al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, al sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei ministri Luigi Sbarra, al sindaco di Palermo Roberto Lagalla e con in videocollegamento il ministro per il Made in Italy Adolfo Urso. Questa la cornice dell’Assemblea popolare di Sicindustria a Villa Igiea, dove la Sala Belmonte si è riempita di imprenditori, assessori, dirigenti regionali, presenti per il tema dell’evento: il Piano Florio.

Un programma di rilancio dell’industria siciliana che richiama il nome della celebre famiglia di imprenditori che fece grande la Sicilia lasciando in particolare a Palermo ed a Marsala segni più che tangibili della loro visione imprenditoriale.

Il “Piano Florio” di Sicindustria

L’assemblea si è svolta in concomitanza con l’inizio lavori in Commissione bilancio della legge di stabilità 2026-2028, in perfetta correlazione di intenti ed eventi. Un allineamento confermato dalle parole di Luigi Rizzolo, presidente di Sicindustria.

“Il nucleo ed il senso del Piano Florio è questo allineamento tra la pubblica amministrazione ed il mondo delle imprese”, spiega il presidente Rizzolo. “Ognuno non può andare per parte sua, perché si peggiorano le condizioni della Sicilia e dei siciliani. Noi vogliamo invece un allineamento – prosegue il presidente di Sicindustria – ed in questo anno e mezzo in cui sono stato presidente questo allineamento c’é stato, quindi abbiamo già un costruito che ha portato dei benefici. Uno di questi benefici è certamente questa finanziaria”. Luigi Rizzolo non nega l’apprensione per la sospensione imposta dalla Corte dei conti ai “benefici alle imprese”.

Investire al Sud per fare crescere l’Italia

Mentre a Villa Igiea si attendeva si attendeva l’arrivo del volo di Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, e quello del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, dalla Seconda commissione parlamentare siciliana arrivavano le prime notizie sulle norme approvate e relative agli interessi della compagine industriale che chiede sostanzialmente uno snellimento burocratico per poter investire nella regione che nel 2024 ha registrato i numeri di crescita Pil migliori d’Italia.

Quindi, il Mezzogiorno visto come motore della crescita nazionale e la Sicilia come modello di sviluppo del Mediterraneo. Un patto condiviso per trasformare la crescita episodica in una traiettoria stabile per tutto il Paese. Sono stati questi i temi al centro dell’Assemblea pubblica 2025 di Sicindustria, partner della rete Enterprise Europe Network, dal titolo “Investire al Sud per fare crescere l’Italia”, che ha riunito a Villa Igiea oltre 300 persone tra imprenditori e rappresentanti istituzionali.

Il modello Zes cardine per Sicindustria

La burocrazia semplificata rimane chiave imprescindibile per l’attrattività del territorio, ed anche su questo fronte la legge di stabilità ieri già in commissione Bilancio è preziosa per l’ambiente confindustriale.

“Non significa che noi vogliamo scorciatoie – dice il presidente di Sicindustria – ma nemmeno vogliamo lungaggini o possiamo avere autorizzazioni in anni quando abbiamo visto con la Zes che certe cose si possono fare in pochi mesi”. Rizzolo ha preso le distanze sui ruoli, senza voler cadere in ingerenze sul parlamento siciliano. Nel dettaglio del Piano Florio, Luigi Rizzolo spiega trattarsi di cinque punti proposti da Sicindustria: “Il Piano Florio è un’intesa che ci deve essere, un metodo, una modalità di portare avanti le istanze delle imprese, poi di un accordo tra le imprese e la pubblica amministrazione. Ma ripeto: ognuno sta nel proprio perimetro, noi proponiamo ma dispongono altri”.

Orsini sulla crescita della Sicilia: “Bene anche i dati che leggiamo, + 1,3% nel 2024”

“Non potevamo mancare oggi essere qua, soprattutto perché credo che essere vicini ai territori significa pensare alla crescita dei territori che è quello che noi vogliamo e che facciamo”, dice il presidente di Confindustria per la prima volta a Palermo.

Emanuele Orsini ha anche sottolineato la condizione di crescita della Sicilia: “Bene anche i dati che leggiamo; nel 2024 l’Italia ha fatto un +0,7% mentre la Sicilia ha fatto +1,3% , quindi continuiamo così, l’unica strada è quella”. Per Orsini il governo ha fatto bene con le risorse stanziate per la crescita del sud ma anche con lo snellimento delle procedure burocratiche.

Schifani: “Sfruttare al massimo questo momento magico”

Il presidente della Regione Siciliana, giunto a Villa Igiea per l’Assemblea, manifesta sicurezza per le misure che il suo governo ha tradotto in norme con copertura finanziaria in legge di stabilità. Inclusa quella che incentiva le grandi imprese ad avviare nuovi progetti in Sicilia potendo contare sulle agevolazioni che intende offrire la Regione.

“Innanzitutto stiamo lavorando molto bene con Confindustria ed anche sui fondi Step, che sono piani per grandissimi investimenti”, dice il presidente Renato Schifani affermando di essersi da poco incontrato con il ministro Adolfo Urso con il quale è stato affrontato anche questo tema. “È evidente che noi siamo attrattivi anche perché abbiamo velocizzato i pareri della commissione tecnico specialistica sulle autorizzazioni ambientali. Chiaro che il nostro obiettivo è quello di guardare sempre con maggiore attenzione alla grande industria perché con la grande industria l’ulteriore crescita dell’occupazione e della ricchezza sarà oggettivamente tangibile, quindi tendiamo a sfruttare al massimo questo momento magico”.

Decontribuzione triennale, Schifani: “No intervento spot”

Oltre alle iniziative connesse al piano Step, con oltre 600 milioni di euro destinati all’innovazione, il presidente Schifani ha ricordato le risorse per 200 milioni previste nella prossima manovra finanziaria a favore della decontribuzione per le nuove assunzioni.

“Non si tratta di un intervento spot – ha commentato – ma di una misura strategica che abbiamo previsto su base triennale. Vogliamo sostenere questo momento di crescita, sia nei confronti del mondo industriale sia verso i giovani. Per questi ultimi – ha continuato Schifani – abbiamo stanziato 18 milioni con la misura del “Sicily-working”, che rappresenta un incentivo per i datori di lavoro, anche del Nord, e allo stesso tempo un’opportunità per i nostri giovani di restare o tornare nella nostra terra». Il presidente, infatti, ha annunciato che la commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana ha già approvato i primi tre articoli della manovra che riguardano proprio la decontribuzione per le assunzioni e gli investimenti e il Sicily-working.

Schifani: “Quindici milioni di euro per mitigare i dazi”

Sul tema delle esportazioni, Schifani ha ricordato le misure inserite nella legge di stabilità a sostegno delle imprese: 15 milioni di euro per mitigare gli effetti dei dazi, intervenendo sia sui costi di trasporto che su quelli del denaro. Il presidente ha sottolineato l’impegno del governo verso la semplificazione, la sburocratizzazione e una maggiore efficacia della macchina amministrativa che “deve passare anche da una nuova cultura: chi lavora – ha detto – deve mettersi in discussione. Ho trovato un moloch con il quale mi confronto ogni giorno ed è una battaglia, in senso positivo, che porto avanti fin dal giorno del mio insediamento, perché da una burocrazia più veloce nel dare le risposte passa lo sviluppo”.

Sbarra: “Il modello Zes ha dimostrato di funzionare”

Il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega al Sud, Luigi Sbarra, ha insistito sulla dimensione nazionale della partita meridionale: “Il governo – ha detto – sostiene un modello in cui imprese, lavoro e istituzioni remano nella stessa direzione. Il modello Zes ha dimostrato di funzionare come moltiplicatore del reddito tant’è che nella nuova finanziaria il valore dell’investimento Zes è passato dal 7 al 13 per cento e l’intervento su base annuale è passato a un intervento su base triennale”. Sbarra ha quindi sottolineato che “nulla è cambiato rispetto alla gestione commissariale e che anzi il Sud ha guadagnato dal fatto che è stato creato un dipartimento per il Sud”

Orsini: “Il futuro dell’Italia passa dal Mezzogiorno”

Dalla politica industriale arriva la conferma del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha indicato nella Sicilia “una piattaforma naturale dell’energia e della tecnologia del Mediterraneo. Qui ci sono le condizioni per integrare energia pulita, manifattura e innovazione”.

In chiusura, Il presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha lanciato un messaggio chiaro: “Il futuro dell’Italia passa dal Mezzogiorno, e passa da qui, dal sistema produttivo che oggi la Sicilia sta dimostrando di saper attrarre e valorizzare. Il Piano Florio è una proposta concreta, che mette al centro i temi giusti. Noi abbiamo bisogno che tutta l’Italia viaggi alla stessa velocità e che le imprese rimangano nel loro territorio. Confindustria sarà al fianco di Sicindustria e del suo presidente in questo percorso”.

Anche Carolina Varchi, responsabile del Dipartimento politiche per il Mezzogiorno di Fratelli d’Italia, ha richiamato la necessità di una strategia di lungo periodo e, dopo aver ringraziato il presidente Rizzolo “per il graditissimo invito a questa iniziativa verso la quale ho avuto modo di condividere con la presidente Meloni, l’apprezzamento non solo per la peculiarità della organizzazione, ma anche soprattutto per lo sforzo contenutistico che è stato fatto”, ha sottolineato: “Il Governo guidato da Giorgia Meloni ha dato al Mezzogiorno la visione che serviva. Non più assistenza ma alleanza per far crescere le imprese e rendere la Sicilia capitale del Mediterraneo industriale realizzando quello che fu il grande sogno dei Florio. Ottime le proposte di Sicindustria, mi impegno a portarle avanti”.

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