Sicurezza sul lavoro in Sicilia, scarsa "cultura" e solo 63 ispettori - QdS

Sicurezza sul lavoro, non c’è “cultura” e mancano soprattutto i “controllori”: in Sicilia solo 63 ispettori

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Sicurezza sul lavoro, non c’è “cultura” e mancano soprattutto i “controllori”: in Sicilia solo 63 ispettori

Redazione  |
sabato 29 Ottobre 2022

Biasco (Inail): “Solo quest’anno investiti 18 mln”. La proposta della Cisl: “Imprese in regola? Sì a patente a punti”.

In Sicilia, gli infortuni denunciati all’Inail nel 2022, da gennaio ad agosto, sono stati 23.605 contro i 15.165 dello stesso periodo dell’anno precedente, registrando una crescita del 55,6%. I morti sul lavoro sono stati 44 contro i 38 del 2021.

I dati sono riportati in un comunicato congiunto di Cgil, Cisl e Uil protagonisti di un flash mob in piazza Politeama, nel capoluogo dell’Isola, a sua volta preceduto da un fitto calendario di assemblee e incontri nei luoghi di lavoro delle principali città siciliane.

Sul tema degli infortuni sul lavoro è intervenuto Sebastiano Cappuccio, segretario regionale della Cisl.

Segretario, gli ispettori del lavoro in Sicilia continuano ad essere 63 o il Governo regionale ne ha incrementato il numero?

“Sono sempre 63, c’è stato assicurato un intervento dal Governo regionale per adeguare il numero degli ispettori allo scopo di verificare la regolarità nelle aziende ma allo stato attuale questo non è ancora avvenuto. Occorre, oltre a ciò, garantire il rispetto di tutte le norme di sicurezza in tutti gli ambienti di lavoro e in tutte le aziende e che si intervenga con tutti i percorsi formativi sulla sicurezza per fermare questa strage silenziosa che va addirittura in crescendo. Il lavoro serve per sostenere le famiglie e creare sviluppo, non per morire”.

L’assessore Scavone si era impegnato perché migliorasse la situazione?

“Sì, l’assessore Scavone si è impegnato e aveva garantito che il numero di ispettori sarebbe aumentato a breve e infatti c’erano stati diversi confronti anche a livello nazionale proprio con questo obiettivo, ma era tutto assolutamente in itinere e allo stato attuale la situazione rimane quella di cui abbiamo appena parlato mentre occorre provvedere subito”.

“Si muore sul posto di lavoro per irregolarità nell’applicazione delle norme di sicurezza e infatti, compito fondamentale degli ispettori è controllare chi non è in regola; bisogna dunque incrementare il numero degli ispettori per poi avviare i percorsi di controllo e di verifica per la sicurezza nelle aziende, è necessario mettere in campo le risorse disponibili, importanti per la sicurezza sul lavoro, utilizzando anche i fondi più complessivi messi a disposizione livello europeo e così via di seguito e occorre che si applichino i contratti in modo regolare e rappresentativo”.

Quale appello rivolge al Governo Schifani?

“L’appello è quello di mettere immediatamente in campo tutte quelle condizioni che noi abbiamo richiesto: incrementare gli ispettori del lavoro, fare le verifiche nelle aziende, avviare accordi di sicurezza sulle aziende, garantire il rispetto dei contratti davanti alle aziende. Sulla regolarità nelle aziende noi abbiamo proposto addirittura una patente a punti”.

Le iniziative dell’Inail per prevenire gli infortuni sul lavoro “L’Inail si impegna quotidianamente per prevenire gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, erogando incentivi alle imprese, stipulando accordi e protocolli d’intesa per la realizzazione di iniziative formative e campagne di sensibilizzazione mirate per determinate categorie di lavoratori”, sottolinea Carlo Biasco, direttore regionale dell’ente.

“Quest’anno, attraverso il bando ISI, abbiamo stanziato oltre 18 milioni di euro a fondo perduto per le imprese siciliane che investiranno in prevenzione, sostenendole nella realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma non solo.

“Nella consapevolezza che anche gli imprenditori devono impegnarsi in un’azione sinergica di investimenti in sicurezza per prevenire gli infortuni”, conclude Biasco. “l’Istituto da tempo premia le imprese che mettono in atto interventi migliorativi delle condizioni di salute e sicurezza, in aggiunta a quelli previsti dalla legge, con uno sconto sulla tariffa Inail”.

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