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Violenza, emergenza sicurezza e polizia allo stremo. Siap Catania: “Così non si può andare avanti”

Violenza, emergenza sicurezza e polizia allo stremo. Siap Catania: “Così non si può andare avanti”
Siap Catania, sit – in sicurezza e polizia

Il sindacato di polizia – dopo l’omicidio di corso Sicilia e i tristi episodi di cronaca recenti – chiede l’attenzione massima del Viminale sul territorio etneo.

È stata la legge Cartabia a determinare, a Catania, la riduzione dei reati censiti dal Viminale. Lo ha spiegato il segretario generale del Siap Catania, Tommaso Vendemmia, al termine dell’incontro ottenuto Prefettura durante lo svolgimento del sit in organizzato davanti il Palazzo di Governo.

“I reati sono in calo sicuramente, ma non penso sia effetto del nostro operato, ma della legge Cartabia che ha ridotto di molto l’alveo delle denunce obbligatorie – ha spiegato -. Reati una volta perseguiti d’ufficio oggi sono a querela di parte, e non tutti i cittadini si espongono per presentare querela per piccoli episodi risolti con la restituzione del maltolto”.

Il segretario del Siap etneo ha precisato che questo non significa che il calo non sia legato anche all’aumento dei controlli disposti dalla Questura. Controlli che però riguardano soprattutto le attività regolari, mentre rimane difficile intervenire su quelle abusive.

Sicurezza a Catania, il Siap si fa sentire con un sit in

“C’è un aumento dei controlli su bar ed esercizi pubblici, che sono gli utenti più visibili. Ma a Catania c’è un problema di invisibilità che riguarda chi lavora in nero e su cui non abbiamo la possibilità di intervenire. Possiamo farlo solo con operazioni straordinarie del Questore – Alto impatto, Cit (Crisis Intervention Team) – ma non c’è continuità, perché si tratta di interventi a campione e una tantum”.

Il sindacato ha chiesto di modificare il piano di coordinamento territoriale, che tra tre anni compirà vent’anni senza aggiornamenti. Secondo Vendemmia, la mancata revisione del piano di distribuzione delle forze dell’ordine è una chiave di lettura anche dei fatti recenti di Corso Sicilia, dove è stato ucciso un parcheggiatore abusivo da un altro parcheggiatore abusivo.

Il caso di corso Sicilia

“Il territorio di Catania è stato suddiviso in tre grandi aree: due di competenza della polizia di Stato e una affidata all’Arma dei carabinieri. In base al Piano Coordinato di Controllo del Territorio, ogni 24 ore le aree cambiano competenza, mantenendo comunque la proporzione di due aree alla polizia di Stato e una ai carabinieri. Nonostante la Polizia di Stato abbia la responsabilità di due terzi del territorio, a fronte di un terzo affidato ai carabinieri, le pattuglie della Polizia riescono spesso a garantire un numero di unità simile, pari a quattro per turno. La sproporzione è evidente rispetto al 2008, quando noi avevamo 12 volanti e i carabinieri 3. Se non passa la polizia, non passano i carabinieri e viceversa. Prima del 2008, invece, se non passava la polizia potevano passare carabinieri o vigili urbani. Questo spiega anche quanto accaduto in Corso Sicilia: la zona era di competenza della Polizia, tutte le volanti erano impegnate in interventi di soccorso, e nessun altro corpo poteva transitare perché il territorio era off limits”.

Il Siap Catania, tramite l’incontro in Prefettura, ha chiesto l’attenzione del Viminale, come già fatto dall’amministrazione Trantino consegnando un dossier alla stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo scorso giugno.

I problemi della polizia

“Abbiamo avuto un incontro con il capo di Gabinetto Pergolizzi, che è persona gentilissima, e con il dottor Magnano, a cui abbiamo esposto le nostre ragioni: vogliamo che il Viminale metta in conto Catania per l’assegnazione del personale, perché così non si può andare avanti. L’invio di statistiche di conforto – ha dichiarato Vendemmia – è inutile, perché quel che dicono i cittadini non coincide con quanto riportano le autorità di Pubblica Sicurezza. Abbiamo anche chiesto, viste le condizioni logistiche disastrose della Questura, di creare un URP, che oggi a Catania non esiste. Il cittadino non deve per forza denunciare: può segnalare, ottenendo un’interlocuzione diretta che oggi è affidata ai colleghi delle volanti. Le segnalazioni possono essere utili per capire se i dati statistici confermano i timori della gente”.

Vendemmia ha infine ricordato che nel 2024, a fronte di 90 pensionamenti, arriveranno solo 8 nuovi agenti per la provincia di Catania. Un numero insufficiente, conseguenza della spending review del 2010 che ha fissato in 3.500 unità il limite massimo di nuove formazioni annue.

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