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Sicurezza sul lavoro: dovere e diritto

Sicurezza sul lavoro: dovere e diritto
EDILIZIA OPERAI PRIVI DI MISURE DI SICUREZZA LAVORO IMPALCATURE PONTEGGI

Tutti facciano la propria parte

Vi sono continui incidenti sul lavoro in Italia. Molti di essi dipendono dalla mancata attuazione della sicurezza, altri dall’incuria o dalla fatalità degli stessi addetti, altri ancora dal caso.
Per tutti dovrebbe essere prestata la massima attenzione preventiva e nel corso delle attività, perché spesso gli incidenti, anche mortali, capitano per leggerezza o superficialità.

Noi siamo dell’avviso che tutto ciò che accade in questo mondo sia frutto di quell’immenso numero di fatti e casualità che si chiama Caso, nel quale confluiscono miliardi e miliardi di eventi. Ma qualche volta ci mettiamo del nostro perché si verifichi una disgrazia.

Adottando criteri prudenziali e grande attenzione, molti sinistri si potrebbero evitare. Dobbiamo dare atto che il sistema dei controlli sulla sicurezza è abbastanza esteso, anche se non sufficiente perché il personale non è numericamente adeguato e probabilmente non è adeguatamente formato. Dare sicurezza è un dovere.

Se in tutte le imprese, in tutti i cantieri, negli uffici pubblici e in genere in qualunque attività lavorativa si adottassero gli strumenti preventivi di sicurezza, cioè se ognuno facesse il proprio dovere, il numero di incidenti e la loro gravità diminuirebbero. Cosicché, se ognuno facesse il proprio dovere, nessuno avrebbe bisogno di reclamare il proprio diritto, che è quello alla sanità e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, poiché il primo coprirebbe il secondo.

In questo quadro, dobbiamo rilevare carenze nel mondo delle imprese di piccole dimensioni, perché non è ancora diffusa a quel livello l’educazione alla sicurezza. Infatti, molti incidenti capitano proprio nelle imprese minori a causa dell’imprevidenza o della mancanza di iniziative dei titolari. Se tutte le norme di sicurezza fossero attuate dalla A alla Z, molti incidenti non si verificherebbero.
Bisogna cominciare a vedere i lavoratori e le lavoratrici come esseri umani e non soltanto come forza lavoro.

La situazione è chiara e solo chi vuol fare l’orbo non la vede. Ma il finto orbo non ha bisogno degli occhiali: basta che apra gli occhi, che guardi e vedrà ciò che deve vedere.
Gli incidenti si verificano anche nei luoghi domestici, per fortuna spesso non mortali, tanto che i premi assicurativi all’Inail superano abbondantemente i risarcimenti. Tuttavia, non possiamo non rilevare come la sicurezza nelle abitazioni non sia tenuta molto in considerazione dagli abitanti, i quali dovrebbero adottare opportuni rimedi perché gli ambienti siano sicuri.

Vi è un altro comparto che va rilevato in questo esame e cioè quello degli edifici pubblici di proprietà di Stato, Regioni, Province e Comuni, o altri di proprietà privata locati a enti pubblici.
Per gli immobili pubblici bisogna rilevare che la grande maggioranza non ha gli impianti a norma di sicurezza. Pertanto capitano incidenti, anche se non frequentemente, che derivano dall’incuria della proprietà: gli Enti pubblici. Ricordiamo che le Province regionali, anche chiamate Liberi Consorzi provinciali, e le Città metropolitane, hanno il compito di mantenere in sicurezza anche gli immobili adibiti a istituti scolastici di secondo grado.

Gli Enti prima indicati hanno anche il compito di mantenere in buon ordine le strade provinciali. Orbene, chiunque passi per una strada provinciale o visiti un immobile adibito a istituto di secondo grado potrà facilmente accertare lo stato di fatiscenza e di insicurezza degli stessi. Ma nessuno viene chiamato alla propria responsabilità per questo stato di cose.

Parimenti, gli oltre ottomila Comuni hanno l’obbligo di manutenere gli istituti scolastici di primo grado, oltre che le strade comunali, le piazze e altri siti di competenza. Ma visitando diversi centri del Paese ci si accorge che molti pezzi delle città sono abbandonati: responsabilità degli amministratori e dei cittadini e delle cittadine che li hanno eletti.

Sicurezza e manutenzione non portano voti. Tuttavia, devono essere adottate nell’ambito dei doveri dei responsabili delle istituzioni di vario ordine, pena il loro sanzionamento per omissioni o incapacità di adempiere al proprio dovere.