Un confronto su questioni strutturali e non contingenti: ospite di questo Forum con il QdS, alla presenza del vice direttore Raffaella Tregua, il presidente di Sidra Spa, Mario Di Mulo.
Qual è la situazione attuale della rete idrica gestita da Sidra?
“La rete è vetusta e necessita di numerosi interventi. L’unico limite attuale è la scadenza del 31 marzo 2026, data in cui le infrastrutture verranno trasferite al Sie (Servizi idrici etnei). Operare oggi su condotte che passeranno a un altro soggetto non è semplice, né sul piano contabile né su quello strutturale. Stiamo comunque portando avanti progetti per completare le reti di adduzione e captazione, nell’ambito del secondo e terzo stralcio finanziato dall’Ati. Inoltre, una società di Napoli è già al lavoro per ridurre le dispersioni idriche. In attesa del passaggio al nuovo gestore, completeremo gli interventi già avviati e quelli di manutenzione ordinaria che rientrano nelle nostre possibilità. Secondo i tecnici, la dispersione idrica si aggira tra il 30 e il 40 per cento: vogliamo abbattere questa percentuale quanto più possibile. La rete, infatti, risale agli anni Cinquanta. Un esempio recente: il 13 maggio abbiamo eseguito un intervento di manutenzione sul canale potabile per migliorare il servizio a Catania e nei comuni serviti”.
Qual è la situazione finanziaria dell’azienda? Il bilancio è in attivo?
“Siamo subentrati con il bilancio 2023 ancora da approvare. Il 18 aprile, il Consiglio di amministrazione ha ricevuto il parere favorevole del Collegio sindacale e del Revisore legale. Il bilancio è stato approvato e abbiamo richiesto la convocazione dell’assemblea con il socio unico per la ratifica. Abbiamo dovuto ricostruire tutto da capo, poiché approvare un bilancio significa anche validare la gestione precedente. Il bilancio 2023 si chiude in positivo con circa 2 milioni di euro. Stiamo seguendo una linea di contenimento dei costi e avviando una riorganizzazione interna per migliorare l’efficienza, evitando di gravare sui bilanci futuri”.
Su quanti dipendenti può contare Sidra Spa?
“Al momento del nostro insediamento erano circa 122. Cinque dipendenti sono andati in pensione e altri tre lo faranno entro settembre. Abbiamo ottenuto l’autorizzazione dal Controllo analogo per utilizzare il residuo di un accordo quadro con un’agenzia interinale, assumendo così 27 persone fino a settembre: 15 impiegati e 12 operai. Le risorse attuali sono almeno sufficienti, ma se dovessero non bastare, ricorreremo agli strumenti previsti dalla legge. Al momento c’è una carenza di organico che abbiamo parzialmente colmato. Dobbiamo garantire continuità fino al 31 marzo 2026. La pianta organica prevede 19 uffici: entro quella data dobbiamo essere operativi e in grado di assicurare un servizio efficiente ai cittadini”.
Acqua potabile: quali sono le azioni messe in campo per garantire la migliore qualità possibile del liquido immesso in rete?
“Uno degli obiettivi della governance è rafforzare il rapporto con i cittadini, anche attraverso la comunicazione sui social. L’intervista con il maggior numero di visualizzazioni è stata quella al responsabile del nostro laboratorio, l’unico interno tra le società del settore: vi si effettuano oltre trecento controlli ogni anno. Siamo anche l’unica società che esegue controlli Asp e analisi esterne. Né le aziende pubbliche né quelle private fanno altrettanto. Abbiamo avviato un progetto con le scuole per sensibilizzare sul valore dell’acqua, che non è una risorsa infinita e va gestita con attenzione”.

Interventi sulla rete di distribuzione per ridurre del 20% le perdite idriche
Si rispetterà questa fatidica data di subentro del 31 marzo 2026?
“Sono un avvocato, ho grande attenzione per i documenti. Attualmente, alla luce delle pronunce del Cga e della convenzione con l’Ati, quella resta la data di riferimento. Se dovessero arrivare comunicazioni ufficiali diverse, ne prenderemo atto, ma al momento il Cda di Sidra deve operare in funzione di quella scadenza. Non posso permettermi di fare ipotesi su date successive, che potrebbero mettere a rischio la società qualora l’attuale termine venisse rispettato”.
A che punto è il processo di fusione tra Sidra Spa e Catania Rete Gas?
“Il progetto, molto promettente nel 2019, si è bloccato prima dell’approvazione in Consiglio comunale. Con il passaggio al Servizio idrico integrato gestito da Sie, la fusione non è più attuabile. Attualmente è sospesa, ma se il socio vorrà riprenderla in futuro, si valuteranno strade alternative. Stiamo intanto modificando l’oggetto sociale per garantire la sopravvivenza di Sidra dopo il 31 marzo. Essendo una società in house, allo stato attuale rischieremmo la liquidazione. L’obiettivo è creare una realtà in grado di proseguire svolgendo servizi al di fuori del Servizio idrico integrato”.
Quali interventi sono previsti per ripristinare le condotte e ridurre le perdite idriche?
“Stiamo agendo per ridurre le perdite già prima di luglio. I lavori sono iniziati, con l’obiettivo di abbattere almeno del 20% le perdite attuali. In parallelo, stiamo monitorando il livello delle falde: negli ultimi quattro anni si è registrato un calo di 24 metri”.
C’è fiducia per la gestione in vista della stagione estiva
Le piogge invernali e le nevicate sull’Etna mettono al riparo da una crisi idrica estiva?
“Sono fiducioso nella gestione dell’estate. Faremo il possibile con l’organico che, seppur ridotto, ha dato disponibilità a collaborare per ridurre i disagi. Grazie alle precipitazioni qualcosa è stato recuperato, ma va detto che nel nostro territorio dalle piogge si recupera solo il 30-40% dell’acqua in pochi mesi, mentre la neve, che si drena lentamente, consente un recupero fino all’80%. Gli effetti della neve si vedranno la prossima estate. Le piogge intense, invece, spesso finiscono disperse in mare. Abbiamo recuperato qualche metro nelle falde, ma la situazione degli anni precedenti è stata critica. Stiamo anche cercando nuove fonti di approvvigionamento per prevenire eventuali emergenze estive”.
Si può pensare a un sistema di raccolta dell’acqua piovana?
“I tecnici stanno lavorando a servizi collaterali a quelli attualmente offerti da Sidra, ma al momento non posso esprimermi nel merito. Stiamo dunque esplorando ambiti al di fuori del Sii. L’idea è valida, ma bisogna chiarire se la competenza sia nostra o di altri soggetti”.

