Sindacati a gamba tesa sul Presidente che ieri ha incontrato Micciché. Tamponi finiti e caos scuole, Lionti (Uil): “Politica non dà risposte”
PALERMO – I sindacati entrano a gamba tesa sul Presidente della Regione siciliana, dopo le sue dichiarazioni al vetriolo a seguito della débacle alle votazioni per i tre grandi elettori avvenuta la scorsa settimana all’Ars.
In particolare, a Musumeci i sindacati rimproverano di pensare solo alle manovre politiche in vista delle Regionali 2022 che lo hanno portato ad allontanarsi dai veri problemi dell’Isola: “Le emergenze in Sicilia rimangono e sono sempre le stesse – ha detto il segretario generale della Uil Sicilia e Area Vasta, Luisella Lionti, in conferenza web per l’Esecutivo regionale -. Mancano risposte e interventi concreti da parte della politica e tutto ciò non è più accettabile. Per questo chiediamo che sino alle prossime elezioni, il governo regionale si faccia carico di questi enormi problemi e la smetta di lavorare per la sola questione che preoccupa il presidente Musumeci, la sua conferma”. “Basta a beghe politiche, con l’arrivo della quarta ondata di Covid siamo di nuovo in difficoltà e molti in settori sono in crisi – aggiunge – Dal lavoro che non c’è alla scuola che stenta a ripartire tra ordinanze e dad, strumento utile ma per molte famiglie inaccessibile”.
Il presidente del Tar della Sicilia ha disposto la riapertura delle scuole che erano state chiuse con una ordinanza del sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè. Il Tribunale ha ribadito “come non sembri esserci spazio per i comuni di disciplinare l’attività scolastica in stato di emergenza sanitaria diversamente rispetto a quanto attualmente stabilito dalla legge statale, alla cui competenza appartiene la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 trattandosi di profilassi internazionale”. Il Comune di Agrigento è attualmente in zona arancione mentre la normativa nazionale consente interventi restrittivi solo nelle zone rosse.
Le preoccupazioni dei sindacati riguardano anche i trasporti con treni e bus locali affollati e soprattutto senza controlli. “La sanità è in ginocchio – dice Lionti – per mancanza di tamponi, posti letto e personale e la forestale, dopo i tagli, senza un piano di rilancio serio. In forte sofferenza anche le banche e il settore delle telecomunicazioni”.
Sull’emergenza Covid lancia l’allarme anche Uil Fpl Sicilia: “I contagi in Sicilia aumentano e sono oltre 170mila i cittadini positivi isolati a casa – ha detto Enzo Tango – Pochi quelli che poi ricevono una chiamata dalle Usca. La maggior parte resta, infatti, in attesa di capire come curarsi e che iter intraprendere dopo. Ma a peggiorare la situazione anche la mancanza di tamponi negli ospedali. La situazione non è più sostenibile”.
I sindacalisti chiedono subito “un intervento per garantire la sicurezza agli operatori sanitari e ai cittadini, ma soprattutto una vera riforma del settore per gestire i malati e i contagi, non più tracciabili”. Musumeci non replica, anzi dopo aver sfogato la sua amarezza sembra più che mai assorbito dalla prossima campagna elettorale e ieri al PalaRegione di Catania ha incontrato il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Un incontro “cordiale”, dicono i diretti interessati, nel corso del quale si è parlato di governo. Si allontana quindi lo spettro dell’azzeramento dellaa giunta annunciato in un primo tempo dal governatore.