PALERMO (ITALPRESS) – “Ho salvato Palermo dal dissesto”. Così, in un’intervista all’edizione locale di Repubblica, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dopo che il Consiglio comunale ha approvato il Piano di riequilibrio economico-finanziario proposto dalla Giunta.
Rifiuti, buche, bare insepolte, sottolinea il primo cittadino, “sono emergenze legate alla doppia pandemia che subisco da due anni: quella sanitaria e quella politica determinata dal fatto che da un anno e mezzo non ho una maggioranza e l’aula fa ostruzionismo a tutti gli atti che presento”. Orlando spiega perchè un riequilibrio lacrime e sangue è meglio del dissesto: “perchè il dissesto – dice – è statico e tragico: aliquote e tariffe al massimo, vendita immediata delle partecipazioni societarie non strategiche come quelle Gesap. Mentre il riequilibrio è dinamico: la futura amministrazione può cambiarlo come vuole o alleggerirlo se trova nuove risorse. E poi senza il piano non avrei potuto sedere al tavolo nazionale”.
“Ci sono tanti grandi comuni nella stessa situazione – ricorda -, da Torino a Napoli a Reggio Calabria”. La vendita delle quote Gesap è comunque inserita, “sì ma nel 2025: c’è tempo. Se nel frattempo vinciamo alcune delle cause pendenti possiamo salvarla: la forza del piano è la sua flessibilità”.
“Sono certo dell’efficacia della nostra proposta: penso che il 15 febbraio potremo al massimo avere un alleggerimento dei vincoli”, dice Orlando, secondo cui “voleva il dissesto solo chi sa di non avere speranze di governare”. E sull’aumento dell’Irpef, commenta: “Certo che mi pesa. Potevo dimettermi e lasciare questa scelta al mio successore. Ma ho voluto dare alla città uno strumento di futuro”.
(ITALPRESS).
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