Il ruolo e la funzione della donna nella vita della Chiesa ha fatto ingresso nei lavori Sinodali grazie anche alla testimonianza, nella Congregazione generale di stamane tenuta alla presenza di Papa Francesco, portata da una delle partecipanti all’assise dei vescovi, suor Gloria Liliana Franco Echeverr.
“Il cammino delle donne nella Chiesa è pieno di cicatrici – ha detto – attraverso situazioni che hanno portato dolore e redenzione”, ha detto suor Echeverr ricordando che “la Chiesa ha il volto di Donna. Assemblee, gruppi parrocchiali, celebrazioni liturgiche, ministeri apostolici delle comunità, si intrecciano – ha quindi aggiunto – con la qualità della riflessione e con il calore della dedizione alla Chiesa che, nella maggior parte delle volte, è nel grembo delle donne. Di ciò è possibile rendersi conto, in tutti i contesti”, ha voluto sottolineare la religiosa.
“La Chiesa, che è madre e maestra, è anche sorella e discepola, è femminile, e questo non esclude gli uomini, perché in tutti, uomini e donne, risiede la forza del femminile, fatta di saggezza, gentilezza, tenerezza, forza, creatività, parresia”. Suor Echeverr ha parlato poi di “desiderio e dell’imperativo di una maggiore presenza e partecipazione delle donne”. Una constatazione che non è, ha tenuto a precisare la religiosa, “nella Chiesa una ambizione di potere, né un sentimento di inferiorità” né tanto meno una “ricerca egomaniacale del riconoscimento. C’è, invece, ha proseguito rivolgendosi ai membri del Sinodo – un desiderio di vivere in fedeltà il progetto di Dio, che vuole che tra il popolo, con il quale ha stretto alleanza, tutti si riconoscano attraverso lo status di fratellanza. È un diritto alla partecipazione e all’uguaglianza, una corresponsabilità nel discernimento e nel processo decisionale, – ha concluso la religiosa – che fondamentalmente racchiude un desiderio di vivere consapevolmente e coerentemente il Vangelo, con quella dignità comune che il battesimo dona a tutti”.
