Oltre il 40% dei pazienti, dopo la guarigione, manifesta problematiche neurologiche, come perdita dell'olfatto e del gusto, vertigini, stato confusionale, depressione e mal di testa ricorrente
Con un articolo dal titolo
“Sindrome Neurologica Post COVID-19: Una Nuova Sfida Medica”
(Post-acute COVID-19 neurological syndrome: A new medical challenge) pubblicato
a marzo sulla rivista internazionale Journal of Clinical Medicine, un
gruppo di ricercatori siciliani mette l’allerta sulla nuova sfida
medica: il post Covid.
Il mondo scientifico si domanda per
quanto tempo la pandemia lascerà segni sulla popolazione. Se da una parte
l’avvento dei vaccini anti SARS-CoV-2 sta contribuendo a portare serenità alla
popolazione, dall’altra le conseguenze del virus su coloro che hanno contratto la
patologia sembrano appena all’inizio.
Infatti, con la sindrome post-Covid si intendono tutta una serie di
sintomi, più o meno severi, che colpiscono tra il 70 e l’80% di coloro che
hanno superato l’infezione e questo sembrerebbe indipendente dal livello di
gravità con cui ne siano stati colpiti.
“Molti studi eseguiti
analizzando centinaia di pazienti hanno dimostrato che la stanchezza è il più
ricorrente tra i sintomi ed è presente in circa l’80% dei pazienti analizzati.
Tra questi oltre il 40%, dopo la guarigione, manifesta problematiche neurologiche, come perdita dell’olfatto e del gusto, vertigini, stato confusionale, depressione e mal di testa ricorrente” spiega Domenico Nuzzo, coordinatore dello studio e neurobiologo dell’IRIB-CNR di Palermo.
“Spesso si tratta di sintomi
inizialmente ritenuti secondari rispetto a quelli più devastanti relativi
all’infezione, ma che oggi, grazie anche al progredire delle ricerche
scientifiche della conoscenza sulla patologia, ricevono maggiore
attenzione” dice Pasquale Piccone, neurobiologo dell’IRIB-CNR e co-autore
dello studio.
Dello stesso avviso è Daniela
Giacomazza, biologa dell’IBF-CNR, che aggiunge: “Oggi numerosi ricercatori
stanno affrontando le problematiche legate all’infezione da SARS-Cov-2 allo
scopo di chiarire le manifestazioni cliniche durante e post-infezione”.
Manfredi Rizzo, professore associato di Medicina Interna dell’Università di Palermo fa presente che “il post Covid-19, ad oggi, rappresenta una vera e propria sfida per la comunità medica, e comprendere come intervenire in maniera appropriata su queste problematiche è una priorità anche scientifica. Con Nuzzo e colleghi di prestigiose università estere stiamo continuando gli studi al fine di chiarire meglio le conseguenze cardiometaboliche”.
Lo studio è anche stato diffuso tramite “Encyclopedia” che ha lo scopo di evidenziare i risultati delle ricerche più rilevanti e fornire informazioni di riferimento ai ricercatori di tutto il mondo ed al pubblico interessato ad una conoscenza accurata e avanzata su argomenti specifici. In questo lavoro è stato anche affrontato il ruolo centrale della riabilitazione da Luca Scalisi, direttore sanitario del centro medico “Villa Sarina” di Alcamo, che puntualizza: “La riabilitazione dei pazienti post Covid-19 non può essere separata dall’assistenza medica focalizzata al trattamento di patologie respiratorie, neurologiche e post-infettive.
Pertanto, il programma riabilitativo richiede un approccio multidisciplinare che risponda in modo altamente specifico alle esigenze dell’individuo”. Altri studi sull’analisi dei sintomi specifici potranno chiarire il ruolo svolto dal virus nel provocare manifestazioni prolungate in altri distretti e tessuti. È essenziale pertanto definire meglio le caratteristiche della sindrome post-acuta Covid-19 per identificare le modalità d’intervento più efficaci”.