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La rigenerazione di Siracusa per diventare la Capitale italiana della Cultura 2024

La rigenerazione di Siracusa per diventare la Capitale italiana della Cultura 2024

Roberto Pelos  |
sabato 05 Febbraio 2022

Siracusa è tra le 10 finaliste per l’edizione del 2024 della Capitale italiana della Cultura. Il sindaco Italia e l'assessore alla Cultura Granata tracciano il percorso per raggiungere l'obiettivo

Il Ministero della Cultura ha reso note nei giorni scorsi le 10 finaliste per l’edizione del 2024 della Capitale italiana della Cultura.

Le Città selezionate verranno audite, in video-conferenza, il prossimo 3 e 4 marzo 2022 da parte della Giuria presieduta da Silvia Calandrelli che dovrà poi indicare al Ministro Dario Franceschini la candidatura ritenuta più idonea.

Negli anni il titolo di Capitale della Cultura è stato assegnato alle Città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, Parma nel 2020 e nel 2021, Procida è la capitale del 2022, Bergamo e Brescia saranno le capitali nel 2023. 

Le 10 città in lizza per il titolo di Capitale della cultura 2024

Tra le città che si contenderanno il titolo di Capitale della Cultura per il 2024 è stata inserita Siracusa. Le altre sono: Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Mesagne (BR), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (GE), Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA), Viareggio (LU) e Vicenza.  Il sincado di Siracusa, Francesco Italia, ha parlato al QdS delle strategie messe in campo per il raggiungimento dell’ambito titolo. CONTINUA LA LETTURA

Le strategie della città presentate dal sindaco Italia

Sull’argomento abbiamo intervistato il sindaco di Siracusa, Francesco Italia e l’assessore comunale al ramo, Fabio Granata.

Per cominciare, la parola al primo cittadino.

Quali strategie state adottando per raggiungere l’obiettivo della nomina a Capitale italiana della Cultura per il 2024?

“Stiamo tentando innanzi tutto di arrivare ad un ulteriore traguardo rispetto a quello già raggiunto che era di arrivare in finale. La strategia è costituita dal dossier che abbiamo presentato grazie ad un lavoro e ad un impegno assiduo e costante dell’assessore Granata, insieme ad un Comitato scientifico di altissimo profilo, a larga parte delle istituzioni della città, insieme ai cittadini, alle associazioni e ai soggetti rappresentativi.

Francesco Italia

L’idea che stiamo portando avanti per la nostra candidatura, è quella di non basarci solo sulla stratificazione storico-culturale della nostra città, che in Italia è pari solo a quella di Roma, e quindi sul patrimonio archeologico, architettonico e culturale in generale, ma di interpretare questa candidatura come un lavoro di nuova consapevolezza di una città che, sulle basi di questo enorme ed importantissimo patrimonio, vuole rigenerarsi per affrontare le sfide del nostro presente e futuro, che riguardano la transizione digitale, climatica ed energetica.

Ecco perché “città di acqua e di luce”, perché, a partire da quello che animò i greci a scegliere Siracusa, ovvero la presenza dell’acqua, attraverso la consapevolezza del momento storico che stiamo vivendo, possiamo presentare alla Commissione, non una città che vuole fare solo un racconto di ciò che è stato, ma che vuole costruire un racconto nuovo e produrre cultura, non solo consumarla e consumare ciò che la cultura ha prodotto nel nostro passato”.

Quali sarebbero, per Siracusa, i vantaggi di un’eventuale nomina a Capitale italiana della cultura?

“Intanto ritengo che il patrimonio vero che ci lascerà questa esperienza, al di là di un’eventuale nomina, è quello di avere messo insieme un dossier con un programma di eventi culturali, molti dei quali proveremo a realizzare indipendentemente dalla nomina, proprio perché questa candidatura ha costituito anche l’avvio di una modalità di partecipazione molto importante e trasversale.

Siracusa, ahimè, è una città che per motivi di bassa politica si divide su tutto e l’idea di essere riusciti a mettere insieme trasversalmente tanti pezzi importanti di città è già una vittoria ma soprattutto ci ha consentito di immaginare un calendario di eventi e di iniziative che certamente realizzeremo, come il fatto che parliamo di rigenerazione della città e di consapevolezza di dover rigenerarla. Infatti, posso dire con grande soddisfazione che, proprio all’interno di alcuni dei bandi già finanziati a valere sul Pnrr, abbiamo ipotizzato e già ottenuto come finanziamento, anche la riqualificazione di intere aree a verde che sono anche aree archeologiche sconosciute ai più.

Quindi, al di là di un’eventuale nomina a Capitale italiana della cultura, che sarebbe importantissima sia per la visibilità che per la quota di attenzioni di finanziamenti pubblici e privati che determina, c’è sicuramente un tema legato a quello che comunque faremo, ovvero un processo di rigenerazione complessiva della città, a partire dalle sue periferie, che è già in atto e certamente non si fermerà ma potrebbe avere e vedere in Capitale della Cultura, un ulteriore slancio e riconoscimento”.

Teme che l’emergenza sanitaria possa crearvi dei problemi?

“Intanto devo dire che sono un po’ dispiaciuto per non potere presentare questo dossier di candidatura in presenza e di doverlo raccontare online; non sarà la stessa cosa ma, siccome parliamo del 2024, pensare che per quella data il covid sia ancora tra noi è uno scenario a cui non voglio nemmeno pensare e spero di poterlo escludere”. L’assessore alla Cultura Fabio Granata anticipa le iniziative che saranno prese nei prossimi mesi. CONTINUA LA LETTURA

L’importanza della candidatura di Siracusa nelle parole dell’assessore Granata

È la volta adesso di Fabio Granata, assessore comunale alla Cultura.

Siracusa riveste una grande importanza storica e culturale. Su quali peculiarità intendete puntare, nel caso specifico, per raggiungere il traguardo di Capitale italiana della cultura?

“Siracusa dal 2005 è inserita nella W.H.I Unesco e insieme a Roma, rappresenta la più grande testimonianza di stratificazione storica e culturale dell’Occidente. Se si giudicasse solo la storia della città non ci sarebbe partita, ma bisogna dimostrare di avere la capacità di rilanciare in avanti quest’enorme eredità.

Fabio Granata

I progetti in campo e le buone pratiche di cui siamo stati e saremo protagonisti fanno ben sperare ma anche aver raggiunto lo status di finalista rappresenta comunque un elemento importante per la promozione della città e l’acquisizione di consapevolezza culturale dei cittadini. E poi, il metodo seguito per la composizione del dossier richiesto dal Ministero della Cultura, ha coinvolto oltre 150 tra istituzioni e associazioni: un esempio di partecipazione inedito e bellissimo, che al di là del risultato finale, intendiamo rilanciare in avanti”.

Valorizzazione di siti meno conosciuti e apertura di nuovi musei

Ci sono luoghi di cultura, magari meno conosciuti, che intendete valorizzare per l’occasione?

“Abbiamo già finanziato e iniziato lavori di rigenerazione di grandi aree della città, dalle Mura Dionigiane al Borgo Santa Lucia, dalle Latomie dei Cappuccini al suggestivo Teatro di Verdura chiuso da oltre 50 anni e tanti altri siti e luoghi dell’Anima. Inoltre, apriremo tre nuovi musei, tra i quali il Museo della Città, e incideremo nella migliore organizzazione del Parco Archeologico nella sua straordinaria estensione. Dal Parco delle Sculture a nuovi spazi espositivi, avremo rinnovata attenzione verso l’arte contemporanea”.

Che spazio trovano i giovani artisti nel vostro programma?

“Nel rilanciare avanti il lascito dei padri i giovani hanno un ruolo strategico. Siamo impegnati, attraverso il patrocinio pubblico, ad organizzare molti eventi espressione dei nuovi linguaggi delle culture giovanili e a sostenere il loro talento. E come nel ‘900 attraverso il Teatro Classico la città si riappropriò della sua eredità più antica, oggi, centinaia di giovani che provengono da ogni parte d’Italia e d’Europa, arrivano e vivono a Siracusa per studiare presso l’Accademia teatrale.

“L’eredità dei padri devi conquistarla se vuoi possederla davvero” intuì Goethe. Siamo consapevoli e motivati su cosa fare e come farlo: se son rose fioriranno”.

 

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