L’importanza della candidatura di Siracusa nelle parole dell’assessore Granata
È la volta adesso di Fabio Granata, assessore comunale alla Cultura.
Siracusa riveste una grande importanza storica e culturale. Su quali peculiarità intendete puntare, nel caso specifico, per raggiungere il traguardo di Capitale italiana della cultura?
“Siracusa dal 2005 è inserita nella W.H.I Unesco e insieme a Roma, rappresenta la più grande testimonianza di stratificazione storica e culturale dell’Occidente. Se si giudicasse solo la storia della città non ci sarebbe partita, ma bisogna dimostrare di avere la capacità di rilanciare in avanti quest’enorme eredità.

I progetti in campo e le buone pratiche di cui siamo stati e saremo protagonisti fanno ben sperare ma anche aver raggiunto lo status di finalista rappresenta comunque un elemento importante per la promozione della città e l’acquisizione di consapevolezza culturale dei cittadini. E poi, il metodo seguito per la composizione del dossier richiesto dal Ministero della Cultura, ha coinvolto oltre 150 tra istituzioni e associazioni: un esempio di partecipazione inedito e bellissimo, che al di là del risultato finale, intendiamo rilanciare in avanti”.
Valorizzazione di siti meno conosciuti e apertura di nuovi musei
Ci sono luoghi di cultura, magari meno conosciuti, che intendete valorizzare per l’occasione?
“Abbiamo già finanziato e iniziato lavori di rigenerazione di grandi aree della città, dalle Mura Dionigiane al Borgo Santa Lucia, dalle Latomie dei Cappuccini al suggestivo Teatro di Verdura chiuso da oltre 50 anni e tanti altri siti e luoghi dell’Anima. Inoltre, apriremo tre nuovi musei, tra i quali il Museo della Città, e incideremo nella migliore organizzazione del Parco Archeologico nella sua straordinaria estensione. Dal Parco delle Sculture a nuovi spazi espositivi, avremo rinnovata attenzione verso l’arte contemporanea”.
Che spazio trovano i giovani artisti nel vostro programma?
“Nel rilanciare avanti il lascito dei padri i giovani hanno un ruolo strategico. Siamo impegnati, attraverso il patrocinio pubblico, ad organizzare molti eventi espressione dei nuovi linguaggi delle culture giovanili e a sostenere il loro talento. E come nel ‘900 attraverso il Teatro Classico la città si riappropriò della sua eredità più antica, oggi, centinaia di giovani che provengono da ogni parte d’Italia e d’Europa, arrivano e vivono a Siracusa per studiare presso l’Accademia teatrale.
“L’eredità dei padri devi conquistarla se vuoi possederla davvero” intuì Goethe. Siamo consapevoli e motivati su cosa fare e come farlo: se son rose fioriranno”.

