La rigenerazione di Siracusa per diventare la Capitale italiana della Cultura 2024

La rigenerazione di Siracusa per diventare la Capitale italiana della Cultura 2024
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Sig.ra Laura al Teatro Greco di Siracusa,in occasione della rappresentazione teatrale “Coefore Eumenidi”.

Siracusa è tra le 10 finaliste per l’edizione del 2024 della Capitale italiana della Cultura. Il sindaco Italia e l’assessore alla Cultura Granata tracciano il percorso per raggiungere l’obiettivo

L’importanza della candidatura di Siracusa nelle parole dell’assessore Granata

È la volta adesso di Fabio Granata, assessore comunale alla Cultura.

Siracusa riveste una grande importanza storica e culturale. Su quali peculiarità intendete puntare, nel caso specifico, per raggiungere il traguardo di Capitale italiana della cultura?

“Siracusa dal 2005 è inserita nella W.H.I Unesco e insieme a Roma, rappresenta la più grande testimonianza di stratificazione storica e culturale dell’Occidente. Se si giudicasse solo la storia della città non ci sarebbe partita, ma bisogna dimostrare di avere la capacità di rilanciare in avanti quest’enorme eredità.

La rigenerazione di Siracusa per diventare la Capitale italiana della Cultura 2024
Fabio Granata

I progetti in campo e le buone pratiche di cui siamo stati e saremo protagonisti fanno ben sperare ma anche aver raggiunto lo status di finalista rappresenta comunque un elemento importante per la promozione della città e l’acquisizione di consapevolezza culturale dei cittadini. E poi, il metodo seguito per la composizione del dossier richiesto dal Ministero della Cultura, ha coinvolto oltre 150 tra istituzioni e associazioni: un esempio di partecipazione inedito e bellissimo, che al di là del risultato finale, intendiamo rilanciare in avanti”.

Valorizzazione di siti meno conosciuti e apertura di nuovi musei

Ci sono luoghi di cultura, magari meno conosciuti, che intendete valorizzare per l’occasione?

“Abbiamo già finanziato e iniziato lavori di rigenerazione di grandi aree della città, dalle Mura Dionigiane al Borgo Santa Lucia, dalle Latomie dei Cappuccini al suggestivo Teatro di Verdura chiuso da oltre 50 anni e tanti altri siti e luoghi dell’Anima. Inoltre, apriremo tre nuovi musei, tra i quali il Museo della Città, e incideremo nella migliore organizzazione del Parco Archeologico nella sua straordinaria estensione. Dal Parco delle Sculture a nuovi spazi espositivi, avremo rinnovata attenzione verso l’arte contemporanea”.

Che spazio trovano i giovani artisti nel vostro programma?

“Nel rilanciare avanti il lascito dei padri i giovani hanno un ruolo strategico. Siamo impegnati, attraverso il patrocinio pubblico, ad organizzare molti eventi espressione dei nuovi linguaggi delle culture giovanili e a sostenere il loro talento. E come nel ‘900 attraverso il Teatro Classico la città si riappropriò della sua eredità più antica, oggi, centinaia di giovani che provengono da ogni parte d’Italia e d’Europa, arrivano e vivono a Siracusa per studiare presso l’Accademia teatrale.

“L’eredità dei padri devi conquistarla se vuoi possederla davvero” intuì Goethe. Siamo consapevoli e motivati su cosa fare e come farlo: se son rose fioriranno”.

 

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