Lo rende noto la deputata regionale di FdI Rossana Cannata: “In attuazione dell’art. 2, ord. 6/19”. Ma Fabio Morreale, Natura Sicula, mette in guardia sull’uso eccessivo della candeggina
SIRACUSA – “La Regione Siciliana ha stanziato oltre 150 mila euro per la sanificazione di tutti i Comuni della provincia di Siracusa”. Lo ha reso noto la deputata regionale di Fratelli d’Italia, Rossana Cannata, che ha aggiunto: “In attuazione all’articolo 2 dell’ordinanza regionale n. 6 del 19 marzo scorso, la Regione partecipa, con un contributo proporzionato al numero di abitanti, alle spese per la sanificazione delle strade, dei centri abitati, degli uffici pubblici e degli edifici scolastici di tutti i Comuni dell’Isola”.
“Si tratta – conclude Rossana Cannata – di un’utile azione di attenzione a sostegno dei Comuni, in questo momento impegnati in prima linea nell’azione di contenimento dell’epidemia Covid-19 con importanti misure igienico-sanitarie”.
Nello specifico, per la provincia aretusea sono stati stanziati 153.377,62 euro così distribuiti: Augusta 13.631,36 euro; Avola 11.862,84; Buccheri 1.000; Buscemi 1.000; Canicattini Bagni 2.634,54; Carlentini 6.699,02; Cassaro 1.000; Ferla 1.000; Floridia 8.612,70; Francofonte 4.732,14; Lentini 8.778,38; Melilli 5.172,18; Noto 9.192,96; Pachino 8.414,72; Palazzolo Acreide 3.256,22; Rosolini 8.055,24; Siracusa 46.044,98; Solarino 3.076,86; Sortino 3.224,68; Portopalo di Capo Passero 1.496,06 e Priolo Gargallo 4.492,74 euro.
Tuttavia il presidente di “Natura Sicula” Siracusa, Fabio Morreale, lancia l’allarme sui danni che la grande quantità di candeggina (ipoclorito di sodio), che si sta utilizzando per sanificare le strade, può arrecare alla salute dei cittadini.
“L’utilità di questa operazione – dichiara Morreale – è assai discutibile visto che il virus, come afferma il Ministero della Salute, vive nella saliva. Nessuno va in giro a leccare marciapiedi, alberi e scarpe. Secondo il virologo dell’università statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, sulle strade “il virus può sopravvivere qualche giorno, ma con una carica virale irrisoria. È molto improbabile che si calpestino le scarpe infette di qualcuno che ha tossito o starnutito per strada, si tocchi con le mani la suola per poi mettersi le mani in naso o in bocca”.
“Ovviamente – prosegue Morreale – è meglio avere città pulite che città sporche, ma piuttosto che spruzzare candeggina ovunque, la sanificazione sarebbe più appropriata se venisse fatta su panchine, ringhiere, maniglie e, in generale, su tutti quegli oggetti toccati da più persone. Se ancora non è chiaro, il vero limite alla trasmissione del coronavirus è l’adozione di tutte le precauzioni possibili per arginare il contagio interumano”.
“L’uso eccessivo di candeggina – aggiunge Morreale – non fa bene a nessuno, né all’uomo, né all’ambiente. Indebolisce il sistema immunitario e aumenta l’incidenza di infezioni respiratorie causando tonsilliti, bronchiti, otiti e polmoniti. Essendo sostanza inquinante, utilizzata in grandi quantità (come in questo caso), nel tempo contaminerà la falda acquifera, direttamente o attraverso i suoi prodotti di degradazione”. “Invitiamo il governatore Musumeci – conclude il presidente di Natura Sicula – anche attraverso la voce dei Sindaci dell’isola che hanno il coraggio di dissociarsi, a rimodulare l’ordinanza e a concentrare gli sforzi nella disinfezione delle sole superfici che possono interagire con le vie di trasmissione umana del virus: mani, naso, bocca, occhi”.