La Siracusa del futuro è una città universitaria - QdS

La Siracusa del futuro è una città universitaria

La Siracusa del futuro è una città universitaria

sabato 22 Gennaio 2022

Annunciati importanti investimenti nel campo della formazione e delle strutture per rafforzare la collaborazione con l’Ateneo catanese. Il sindaco Italia: “Progetti per 50 milioni di euro”

SIRACUSA – La cerimonia di consegna dei diplomi di specializzazione in Beni archeologici per l’anno accademico 2020/2021, svoltasi presso palazzo Vermexio, è stata l’occasione per il sindaco, Francesco Italia, e il rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo, di illustrare i punti salienti del programma per accrescere una formazione specialistica tesa a valorizzare e promuovere al meglio il vasto patrimonio culturale aretuseo.

Sono previsti, infatti, importanti investimenti nel campo della formazione e delle strutture per rendere Siracusa sempre più una “città universitaria”.

“La giornata odierna rappresenta un momento importante per i nuovi dieci archeologi, ma anche per Siracusa e per l’ateneo catanese che in questi ultimi anni ha consolidato la sua presenza in questo territorio con investimenti importanti – ha dichiarato il rettore Priolo – . Mi riferisco agli interventi di ristrutturazione per 1,2 milioni di euro del Palazzo Impellizzeri, prossima sede delle attività formative, concesso dal Comune e che entro un anno sarà restituito alla città”.

“Altri 9 milioni di euro – ha specificato – saranno investiti sull’ex Caserma Abela, attuale sede della struttura didattica speciale di Architettura, con un progetto già esecutivo inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche dell’Ateneo”.

“Stiamo, inoltre, lavorando per acquisire nuovi finanziamenti tramite bandi ministeriali sull’edilizia universitaria e sulla coesione territoriale per far sì che l’investimento dell’Università di Catania su Siracusa sia a lungo termine – ha aggiunto il rettore – . Vorremmo rendere Palazzo Chiaramonte, attuale sede della Scuola di specializzazione in Beni archeologici, sempre più una struttura residenziale, e non soltanto di didattica e ricerca, e al tempo stesso attivare scuole estive di formazione internazionale che possano attrarre studenti stranieri”.

“La formazione d’eccellenza nel campo dei beni culturali – ha concluso – consentirà a Siracusa di diventare sempre più una ‘città universitaria’ con ricadute socio-economiche sul territorio e con importanti sbocchi occupazionali per i giovani”.

“L’Amministrazione comunale, con il prezioso supporto dell’ateneo catanese e grazie ai fondi del Pnrr, è impegnata nella realizzazione di un ‘Archeo-parco’ e di nuovi parchi urbani finalizzati alla valorizzazione e riqualificazione dell’immenso patrimonio archeologico siracusano – ha detto il sindaco Italia – . Parliamo di progetti per un ammontare di 50 milioni di euro, alcuni già finanziati, altri ammessi a finanziamento, che vedono protagonista l’archeologia e l’identità di Siracusa”.

“La figura dell’archeologo specializzato è di fondamentale importanza per la valorizzazione del patrimonio archeologico siracusano perché purtroppo ancora oggi ci si limita ad una gestione dei beni culturali finalizzata solo alla custodia – ha affermato l’assessore comunale alla Cultura, Fabio Granata -. Occorre invece la ‘sapienza’, quelle conoscenze e competenze che i neo archeologi diplomati oggi nella Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, seconda solo a quella di Atene, hanno acquisito per valorizzare quell’immenso patrimonio materiale e immateriale siracusano. Credo che il nostro patrimonio archeologico sia tra i più importanti al mondo e per garantire la migliore gestione possibile dei beni culturali, con investimenti anche nel campo della formazione, è indispensabile che i parchi archeologici abbiano una propria autonomia”.

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