Il ministero della Difesa attraverso la sua società in house ha pubblicato l’avviso, con scadenza il prossimo novembre, per la gestione di 33 beni militari in totale da recuperare e valorizzare
SIRACUSA – Il ministero della Difesa, attraverso la sua società in house “Difesa servizi”, ha pubblicato un bando, con scadenza il prossimo novembre, per la gestione di 33 beni militari da recuperare e valorizzare che saranno affidati per un massimo di 50 anni a decorrere dall’individuazione dei gestori.
Il bando prevede la riqualificazione, valorizzazione e sfruttamento economico, in uso duale militare-civile, da attuare mediante l’esclusivo impiego di capitali privati, di vari asset immobiliari in uso all’Amministrazione Difesa in cui dare seguito ad attività economiche che, prioritariamente, dovranno essere in linea con la vocazione commerciale di cui al cluster in cui l’asset immobiliare è inserito.
Tra questi beni figura anche l’ex idroscalo “De Filippis” di Siracusa, realizzato all’inizio del ‘900. L’area interessata, che copre una superficie di 31 mila metri quadrati, sorge all’interno del bacino naturale del Porto Grande che si trova tra la terraferma e l’isola di Ortigia, in un’area tra il borgo Sant’Antonio e il quartiere Pantanelli lungo la via Elorina.
L’area dell’ex idroscalo fa parte del più ampio compendio, in uso all’Aeronautica militare, dove ha sede un Distaccamento Aeronautico (ex 34° Gruppo Radar) che svolge funzioni di presidio, logistiche e alloggiative. Da tempo si discuteva di una restituzione del waterfront al Comune di Siracusa con la smilitarizzazione del sito ma non sarà così. Infatti, il ministero della Difesa con il suddetto bando si rivolge all’iniziativa dei privati. “Il bando di rivalutazione che include l’ex idroscalo De Filippis di Siracusa indica forse un cambio di volontà della Difesa per la grande area dell’Aeronautica di via Elorina?”.
È quanto si chiede il parlamentare del M5s, Filippo Scerra, ricordando come nel 2019 proprio dalla Difesa vennero parole di apertura e condivisione verso il progetto di parziale smilitarizzazione della vasta proprietà militare, in favore di progetti di pubblica utilità.
“Il piano di recupero e rivalutazione di sei ex idroscali italiani, tra cui quello siracusano, può avere interessanti risvolti se accompagnato da certezze, soprattutto di impiego ed utilizzo stabile e duraturo – prosegue Scerra -. La preoccupazione di molti è che possa invece rivelarsi un ulteriore muro che allontana la città da quel tratto di costa dove, invece, si vuole ricucire il rapporto tra Siracusa ed il suo mare, anche in chiave urbanistica con strade, piste ciclopedonali, lungomare e aree per servizi pubblici. In questo senso, interessante è lo studio condotto dal comitato per la Riqualificazione di Siracusa che ha fornito un utile quadro di massima di come potrebbero convivere area militare ed area parzialmente smilitarizzata e ad uso pubblico. Fermo restando che l’Aeronautica è prestigiosa forza armata, la cui presenza a Siracusa è storica e motivo di orgoglio”.
“Mi auguro – ha concluso il parlamentare del M5s – che la politica del centrodestra non miri solo a creare illusioni nei territori, poi puntualmente delusi”.
Anche il deputato regionale del M5s, Carlo Gilistro, condivide le stesse posizioni. “Chiarezza e coerenza devono essere alla base di ogni decisione – ha affermato Gilistro – . Se qualcosa negli intendimenti dichiarati nel 2019 è cambiato, venga allora espressamente detto, sapendo però che le giravolte non piacciono a tutti. Da una parziale smilitarizzazione della grande area di via Elorina passa una parte importante dello sviluppo di Siracusa, come indicato negli anni passati da prestigiosi urbanisti tra cui il professore Cablanca”.