Incontro tra i vertici dopo gli episodi intimidatori ai danni di alcune attività commerciali. Fava: “Preoccupa il calo di tensione dell’associazionismo anti-racket. Le denunce continuano a diminuire"
SIRACUSA – I recenti episodi verificatisi ai danni di quattro attività commerciali, con l’uso di ordigni esplosivi, sono stati al centro di un incontro, svoltosi in Prefettura, tra la commissione regionale Antimafia, il prefetto, Giusi Scaduto, e i vertici provinciali delle Forze dell’ordine.
Per la commissione erano presenti, il presidente, Claudio Fava, la vice presidente, Rossana Cannata, ed il deputato, Stefano Zito.
Al termine dell’incontro il presidente della commissione Antimafia, Claudio Fava, ha dichiarato: “Vi è una preoccupazione condivisa con il prefetto e i rappresentanti delle Forze dell’ordine che vi sia un calo di tensione dal punto di vista dell’associazionismo anti-racket. Sono poche le associazioni che ancora operano e vi è un forte calo delle denunce. Un trend in linea con quello che sta accadendo nel resto della Sicilia che segnala anche una sfiducia non giustificata nella capacità di intervento delle istituzioni”.
“Questo – ha sottolineato – è un ambito sul quale occorre intervenire più sul piano culturale che su quello investigativo”.
“L’elemento positivo – ha proseguito Fava – è che c’è la conferma di una forte sinergia investigativa tra Procura, Prefettura e le Forze dell’ordine con esiti investigativi significativi. Pensiamo alla inchiesta sulla Tech servizi. Siracusa è una dependance significativa delle organizzazioni criminali catanesi. C’è una preoccupazione rispetto alla stagione di spesa che si sta per aprire con i fondi del Pnrr e che pretende una grande capacità di prevenzione. Intercettare i tentativi della mafia di farsi impresa con società fittizie per intervenire sul mercato degli appalti per rastrellare commesse e denari”.
“Io penso che la Sicilia richieda misure ordinarie dentro le quali non c’è solo il lavoro della Procura e delle istituzioni – ha concluso il presidente della commissione Antimafia – . Occorre anche la disponibilità dei cittadini a crederci. Fare le denunce se si subisce una richiesta di racket o di strozzinaggio dell’usura. Io temo molto il principio di delega per cui i cittadini riversano ogni aspettativa sulle istituzioni. Queste ultime hanno bisogno del conforto, della determinazione e della sensibilità dei cittadini. Occorre uno scatto civico, una capacità di dire, come avveniva in passato anche in questa provincia, noi non paghiamo! Ciò non come atto di eroismo ma perché crediamo che gli strumenti normativi ed organizzativi che lo stato e l’associazionismo mettono a disposizione sono in grado di tutelarci”.
“Gli ultimi episodi ai danni di diverse attività, come stato riferito da Forze dell’ordine e prefetto di Siracusa, hanno avuto un epilogo confortante con l’individuazione dei colpevoli, gli altri fatti sono perlopiù riconducibili a vendette private e ritorsioni personali – ha dichiarato la vice presidente della commissione, Rossana Cannata – . Quanto al racket e alle estorsioni, emerge purtroppo dai dati un calo delle denunce rispetto gli anni precedenti”.
“Durante l’incontro, è emerso il proficuo lavoro di coesione tra Prefettura e Forze dell’ordine – aggiunge Rossana Cannata – e la necessità di credere e avere fiducia nelle istituzioni, incoraggiando la cultura della legalità”.
“Lo Stato è presente con tutta la sua determinazione e dunque non bisogna pagare ma denunciare – conclude la vice presidente – perché così si è veramente liberi e si può contrastare con efficacia l’azione della criminalità organizzata”.