Siracusa, un patto per valorizzare il patrimonio culturale - QdS

Siracusa, un patto per valorizzare il patrimonio culturale

Luigi Solarino

Siracusa, un patto per valorizzare il patrimonio culturale

venerdì 02 Luglio 2021

L’Amministrazione lancia un appello a Soprintendenza ai Beni culturali, Parco archeologico e Galleria Bellomo: lavorare in sinergia per potenziare l’offerta turistica

SIRACUSA – Un “Patto di collaborazione e sussidiarietà” tra il Comune, la Soprintendenza ai Beni culturali, il Parco Archeologico e la Galleria Bellomo “per valorizzare interamente l’Heritage cittadino”. È la proposta lanciata congiuntamente dal sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e dall’assessore comunale alla Cultura, Fabio Granata.

I due amministratori vedono in detto Patto “Un grande progetto per arricchire ulteriormente l’offerta culturale e non lasciare ancora chiusi o sottoutilizzati luoghi della cultura che potrebbero invece incrementare il patrimonio valorizzato con evidente vantaggio sia in termini di offerta turistica che di consapevolezza culturale diffusa tra i nostri cittadini”.

Siracusa appare agli occhi del viaggiatore come una meta straordinaria per la varietà, l’importanza e la vastità del proprio Patrimonio culturale materiale e immateriale. – affermano Italia e Granata – . Il Parco Archeologico, rinato attraverso la sua autonomia, il Museo Paolo Orsi, la Galleria Bellomo e la rete di piccoli ma importanti luoghi di cultura del Comune, gestiti attraverso bandi pubblici da illuminati imprenditori culturali, rappresentano un’offerta già importante e variegata. Adesso sarebbe importante e utile ragionare su un grande progetto di collaborazione con la Regione e con l’associazionismo di qualità, per arricchire ulteriormente questa offerta e non lasciare ancora chiusi o sottoutilizzati luoghi della cultura che potrebbero invece incrementare il patrimonio valorizzato con evidente vantaggio sia in termini di offerta turistica che di consapevolezza culturale diffusa tra i nostri cittadini”.

“Il Castello Eurialo, il Ginnasio Romano, il Tempio di Giove, gli Ipogei di Piazza Duomo, i Magazzini di Torre dell’acqua alla Marina, gli ampi spazi espositivi confinanti con il Museo del Papiro nell’Ex Convento di Sant’Agostino, il Museo del Mare di Via Zummo sono esempi concreti di spazi che potrebbero ‘fuoriuscire’ dalle competenze attribuite a noi o alla Regione e far parte di un progetto dedicato all’associazionismo qualificato e alla impresa culturale che possa assicurarne la regolare apertura e la piena valorizzazione”.

“Stesso discorso – proseguono i due amministratori – con finalità diverse, vale per forme di collaborazione per rendere porzioni del Parco Archeologico come Parco per i cittadini: pensiamo alla grande estensione dietro Piazza Adda, dietro Casina Cuti o all’area attorno alla Tonnara di Santa Panagia. Perdere quote di sovranità per assicurare il pubblico godimento, insomma. Si tratterebbe della applicazione di un fondamentale principio di sussidiarietà attraverso il quale potremmo ampliare l’offerta culturale e coinvolgere risorse e idee fresche e innovative. Essere inseriti nella w.h.l. Unesco con il livello più alto e prestigioso delle tipologia di riconoscimento, rappresenta una opportunità ma anche una grande responsabilità”.

“Con questo primo passo amplieremo l’offerta culturale e costruiremo una città ancor di più all’altezza della sua storia unica – concludono il sindaco e l’assessore alla Cultura – . Prepareremo altresì il terreno per ulteriori prestigiosi riconoscimenti che, in ambito culturale, sono alla nostra portata”.

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