SIRACUSA – I contribuenti siracusani possono tirare un sospiro di sollievo anche se temporaneo. Difatti la scadenza per l’elaborazione delle nuove tariffe della Tari da parte del Comune aretuseo (scadenza inizialmente fissata al 30 aprile) è stata prorogata di altri due mesi al 30 giugno prossimo.
Tutto questo in virtù dell’approvazione da parte della commissione Finanze del Senato di due emendamenti, fortemente richiesti dall’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), alla legge di conversione del cosiddetto decreto Superbonus.
Il primo dei due emendamenti è finalizzato ad agevolare l’elaborazione dei Pef (Piani economici finanziari) e le tariffe Tari attraverso una proroga al 30 giugno del termine di scadenza per l’approvazione delle relative delibere. Il secondo emendamento salvaguardia l’efficacia delle stesse delibere di approvazione Tari che dovessero essere approvate dal giorno dopo la scadenza (1° maggio), fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione.
L’estensione del termine consentirà quindi ai Comuni di avere più tempo per elaborare le nuove tariffe relative alla Tari per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi e urbani.
Ma si tratta anche di una buona notizia per il Comune di Siracusa che può sperare nel tanto atteso aiuto da parte della Regione siciliana. Difatti, da settimane, sono in corso trattative tra il presidente dell’Ance Sicilia nonché sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, e il presidente della Regione, Renato Schifani, per la deliberazione da parte di quest’ultimo di un Piano di interventi che preveda lo stanziamento complessivo di 60 milioni di euro da assegnare ai Comuni. In tal modo si verrebbero a coprire gli aumenti dei costi per i rifiuti indifferenziati prodotti nel corso degli ultimi due anni da inviare all’estero.
L’aumento dei costi di conferimento dei rifiuti solidi urbani indifferenziati è passato da 100 euro a tonnellata a 400 euro. Se non si dovesse addivenire allo stanziamento dei fondi regionali è stato calcolato dall’Anci Sicilia che per le famiglie siracusane e per quelle di molti altri Comuni ci sarebbe un aumento fino al 30% della Tari.
I rappresentanti dell’Anci Sicilia hanno hanno sottolineato che su 391 Comuni dell’Isola 111 si trovano al momento in uno stato di dissesto o pre-dissesto. Ora per il Comune di Siracusa si spera con questa proroga e con l’arrivo dei finanziamenti regionali di poter evitare il tanto temuto aumento della Tari.