Srr Catania, si rischia una nuova stangata Tari - QdS

Srr Catania, si rischia una nuova stangata Tari

redazione

Srr Catania, si rischia una nuova stangata Tari

Melania Tanteri  |
sabato 04 Maggio 2024

I Comuni devono stabilire entro il 30 giugno le tariffe da applicare e ad oggi non ci sono notizie sui fondi regionali a copertura degli extracosti per l’export dei rifiuti

CATANIA – Sindaci etnei in allarme. I primi cittadini del comprensorio della Srr area metropolitana sono preoccupati: entro il 30 giugno vanno predisposte le tariffe da applicare alla gestione dei rifiuti nel territorio servito, ma non si hanno ancora notizie dei fondi regionali per coprire gli extracosti per compensare chi è costretto a esportare parte dei rifiuti fuori dalla Sicilia. Senza queste somme, le tariffe per i cittadini sono destinate ad aumentare andando ad appesantire la Tari che già ora è tra le più alte, se non la più alta, d’Italia.

Non ci sono notizie dei fondi regionali per i rifiuti

Per questo i sindaci hanno dato mandato al presidente della Società di regolamentazione dei rifiuti, Francesco Laudani, di pungolare l’assessorato regionale all’Energia per avere notizie. “A giorni mi farò carico di chiedere un incontro con l’assessore Di Mauro – afferma il presidente della Srr. Alla luce della proroga del Piano tariffario al 30 giugno – prosegue – i Comuni che conferiscono a Sicula Trasporti e che hanno costi alti di indifferenziata, sono in attesa di notizie”.

Inizialmente erano previsti 45 milioni di euro di ristori

Inizialmente erano previsti 45 milioni di euro di ristori regionali, poi si parlava addirittura di 60 milioni di euro. “Ma noi, a oggi, non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione – sottolinea Laudani -. I sindaci sono estremamente preoccupati perché non inserendo queste somme, i piani tariffari aumenteranno. La situazione è molto delicata e noi, come Srr, chiederemo informazioni per capire se prima della definizione di questi piani tariffari possiamo avere dei decreti, in modo da poter diminuire l’impatto degli extracosti. Dobbiamo validare impianti tariffari non oltre il 30 giugno – ribadisce: speriamo che la Regione ci dia notizie presto”.

In attesa di conoscere se e quando arriveranno queste somme, la Srr lavora anche ai Piani d’ambito, per farsi trovare preparata ad accogliere l’impiantistica prevista nel Piano regionale rifiuti. Uno dei termovalorizzatori previsti, infatti, insiste sul territorio etneo.

I sindaci etnei intendono farsi trovare pronti

“Lo scorso 30 aprile abbiamo avuto assemblea dei soci – continua il presidente Laudani – alla quale erano presenti tutti i sindaci e che riguardava l’approvazione del bilancio e l’adeguamento dello statuto. In quell’occasione, ho proposto, trovando l’unanimità del consenso da parte dei presenti, di attivare subito un tavolo tecnico con tutti gli attori coinvolti, per iniziare a lavorare sull’adeguamento del nostro nuovo Piano d’ambito, che rappresenterà per il territorio lo strumento di programmazione per quanto riguarda l’impiantistica. I sindaci indicheranno le aree e le esigenze relative ai quantitativi, sulla base dei nuovi flussi”. Insomma, i sindaci etnei intendono farsi trovare pronti.

“Non appena il nuovo Piano rifiuti sarà pubblicato – aggiunge il presidente – le Srr dovranno subito uniformarsi e adeguare i propri ambiti, per questo per noi è così importante. Nel caso specifico di Catania, poi, dal momento che è previsto un termovalorizzatore, la Srr sarà coinvolta in prima linea così come quella di Palermo. Ci attiveremo presto – conclude Laudani – coinvolgendo anche le altre istituzioni, come ad esempio l’università”.

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