Siracusa, superbonus, carcere e multe per i tecnici, “norma assurda, da cambiare” - QdS

Siracusa, superbonus, carcere e multe per i tecnici, “norma assurda, da cambiare”

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Siracusa, superbonus, carcere e multe per i tecnici, “norma assurda, da cambiare”

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mercoledì 23 Febbraio 2022

L'opinione dell'Ordine degli Ingegneri di Siracusa è che tale norma non sia costituzionale, oltre ad essere concettualmente sbagliata ed inapplicabile

“Una norma assurda, da cambiare, che rischia di creare difficoltà insormontabili che possono bloccare il processo dei bonus edilizi”. E’ questa, la posizione, dell’Ordine degli Ingegneri di Siracusa sulle nuove previsioni sanzionatorie legate alle frodi in materia edilizia recentemente approvato dal CdM.
A scriverlo, in una lettera inviata al Governo nazionale, è il presidente Sebastiano Floridia.

“Carissimi Parlamentari e Senatori. Come professionisti tecnici siamo molto preoccupati delle nuove previsioni sanzionatorie per le asseverazioni, previste dal 2′ comma dell’art.2 del d.l.  sulle frodi in materia edilizia recentemente approvato dal CdM, che rischia di creare nuovamente difficoltà insormontabili che possono bloccare il processo dei bonus edilizi, ed in particolare del superbonus, su cui si è intervenuti recentemente per evitare i danni prodotti dalla limitazione della cessione del credito.

Innanzitutto, non si comprende la necessità di questo inasprimento, in considerazione che, proprio per il Superbonus, dove da sempre sono previste le asseverazioni dei tecnici abilitati, la percentuali di frodi – ad oggi peraltro presunte – come da dati dell’Agenzia delle Entrate, sono del 3% sul totale degli importi e non abbiamo notizie di responsabilità dei professionisti su queste né di dichiarazioni false o infedeli.

Ciò detto, siamo disponibili, come sempre, a proporre ed individuare, se richiesto e necessario, ulteriori meccanismi di controllo e di lotta alla frode, purché realmente utili ed applicabili.

Vi esponiamo, quindi, alcune brevissime considerazioni preliminari sui problemi – irrisolvibili – posti ai tecnici asseveratori, dalle nuove norme, non tanto per le conseguenze penali da 2 a 5  anni di carcere, oltre alle sanzioni da 50 mila a 100 mila euro oggettivamente spropositati per comportamenti  di fatto colposi ma per l’indeterminatezza della possibili falsità connesse alla “omissione di riferire informazioni”, che dovrebbero poi riguardare in maniera “rilevante” i requisiti tecnici del progetto.

Come si può ritenere falsa un’omissione senza precisare quali sono le informazioni da inserire in asseverazione e la loro “rilevanza”, tra l’altro su aspetti tecnici che possono riguardare scelte tecniche del progettista?

Nel caso di dolo, poi, la pena è “aumentata” senza precisare il quantum dell’aumento.

Ovviamente la norma così com’è è certamente non costituzionale oltre che concettualmente sbagliata ed inapplicabile, visto il rischio di incertezze pericolose di interventi giudiziari favoriti dall’indeterminatezza e confusione della nuova norma.

Infine, le modifiche previste sul massimale delle assicurazioni a garanzia dell’incentivo statale, è errata,  come abbiamo dimostrato in un documento CNI -ANIA, perché confligge con tutte le regole sui principi di calcolo statistici e probabilistici in materia, ma comunque aumenterà i costi.

Inoltre, unita alla sanzione penale di cui sopra, bloccherà, a breve, il plafond della possibilità di stipulare polizze in materia  da parte delle aziende assicuratrici, creando ulteriori problemi nell’attuazione del bonus edilizi”.

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