Numeri destinati a salire a fronte della carenza di macchinari e strumenti necessari a venire in soccorso di chi ancora si trova sotto le macerie
Sono oltre 8700 le vittime del terremoto di magnitudo 7.8 della scala Richter che ha colpito Turchia e Siria. L’autorità per la gestione delle emergenze e dei disastri ha aggiornato ad Ankara il bilancio dei morti, saliti a 6.234. I Caschi Bianchi, che operano nelle regioni siriane sotto controllo dei ribelli hanno riferito di 1280 morti e 2600 feriti. Nelle zone sotto controllo del governo di Damasco il bilancio è 1250 morti secondo il ministro della Salute citato da al-Ikhbariya. A riferirne è SkyNews.
Numeri destinati a salire
Numeri destinati a salire a fronte della carenza di macchinari e strumenti necessari a venire in soccorso di chi ancora si trova sotto le macerie, strade interrotte dai danni causati dalle scosse, temperature molto basse. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che ieri ha proclamato uno stato di emergenza di tre mesi in 10 tra le province più colpite, è atteso oggi nella regione, stando all’agenzia Demiroren.
In arrivo soccorsi da 35 Paesi
Nel paese operano assieme alle squadre di emergenza turche i team inviati in soccorso da 35 Paesi, secondo quanto annunciato ieri dal ministro degli Esteri Mevlüt Çavusoglu.