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Sistema immunitario guardiano e guaritore

Sistema immunitario guardiano e guaritore
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Il sistema immunitario: un alleato invisibile per la salute

Il nostro cervello, come abbiamo scritto più volte, è per una parte un motore automatico di tante funzioni del nostro corpo e, per l’altra, viene da noi adoperato per decidere cosa fare e come farla.
Molti filosofi e pensatori ritengono che al di sopra di esso vi sia qualcosa di immateriale, che qualcuno ha chiamato pensiero, qualche altro anima e anche spirito o volontà. Nessuno ha dimostrato che questa entità esista, ma deduttivamente, da atti e comportamenti, sembra che essa vi sia.

Com’è noto, nel nostro corpo alberga un secondo cervello, da pochi conosciuto, cioè il microbiota che si annida nell’intestino e che fa funzionare non solo lo stesso, ma anche le altre parti del nostro corpo a esso connesse.

Pochi si ricordano del sistema immunitario, il quale è contestualmente guardiano e guaritore. È noto che ogni giorno nel nostro corpo si introducono miliardi di germi, batteri, virus e altri organismi infinitesimali che attaccano gli organi dello stesso. Ma grazie al guardiano vengono tutti inesorabilmente stroncati, o quasi tutti.

Il guaio è proprio che non esattamente tutti vengono eliminati; qualcuno attacca una parte del nostro corpo e da lì scaturiscono le malattie.
Esse, se ci si ascolta, si avvertono con i sintomi di varia natura, che devono essere poi interpretati dal medico, anche se ognuno di noi dimentica che il nostro miglior medico siamo noi stessi/e, in quanto possiamo acquisire la capacità di ascoltarci e conoscere i sintomi che spesso sono ripetitivi.
Quello che non dobbiamo fare è assorbire immediatamente medicine di vario tipo e, peggio che mai, antibiotici, soprattutto senza prescrizione medica. Le medicine, com’è noto, sono tossiche e inquinanti. Si devono utilizzare solo quando è strettamente necessario ed evitarle quando se ne può fare a meno. Spesso è così, nonostante l’industria farmaceutica affermi il contrario, anche per una questione economica.

Non occorre mai avere fretta di guarire: bisogna dare tempo al nostro guardiano (il sistema immunitario) di eseguire la sua importante funzione.
La verità è che ciascuno di noi non conosce il proprio corpo come dovrebbe, non conosce le sue parti, né le sue funzioni e neanche il suo funzionamento. Se invece di ignorarlo se ne avesse contezza, tutto andrebbe meglio, si diventerebbe più consapevoli, autonomi e soprattutto si eviterebbe il sorgere della paura che peggiora lo stato della malattia o del malessere.

La paura è positiva perché è una sorta di difesa del corpo che lo aiuta nella sua reazione a guarire. In effetti, la reazione non è del corpo nel suo complesso, ma, appunto, del suo sistema immunitario. Cosicché, se gli si desse tempo, molto probabilmente riuscirebbe nell’intento di farci riacquistare la salute.

Un aspetto dei malesseri o delle malattie è il comportamento deficitario e rinunciatario che spesso si adotta: non appena c’è un malessere, si resta a letto coricati/e. Così comportandoci, però, ci facciamo un danno perché rallentiamo il funzionamento del nostro corpo e del nostro sistema immunitario e diminuisce la potenza della sua lotta contro i nemici che lo hanno attaccato. Il comportamento rinunciatario, dunque, ci danneggia.

È proprio quando stiamo male e quando la temperatura corporea non è troppo elevata (38 gradi centigradi) che dovremmo continuare a muoverci e a pensare attivamente alla guarigione, resistendo allo stato di debilitazione che il malessere ci produce. Così facendo aiutiamo il sistema immunitario nella sua lotta e ci ristabiliamo prima.

Io stesso, qualche anno fa, ho avuto una polmonite batterica laterale che ho curato con apposite medicine, ma ho svolto regolarmente le mie attività quotidiane, tra cui il lavoro, e dopo dieci giorni la malattia è cessata.

Dunque, non scrivo queste cose per pura teoria (anche se le ho lette in diversi testi), ma per averle sperimentate in più casi che mi sono capitati nella mia lunga vita.
Intendiamoci, non mi permetto di dare consigli perché ognuno sbaglia da solo/a, ma semplicemente un input di riflessione per aiutare il nostro corpo – una macchina incredibile – a funzionare al meglio.