Sono numerosi i siti contaminati in Sicilia che attendono di essere definitivamente bonificati. Ecco la "mappa" di ISPRA.
Sono numerosi i siti contaminati e che attendono di essere bonificati in Sicilia. Lo sottolinea il report “Lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia” pubblicato nelle scorse settimane dall’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Oltre 800 siti contaminati da bonificare
In base ai dati contenuti nel documento, nell’Isola sono presenti 856 siti con procedimento in corso, mentre sono 315 quei siti per i quali, nel corso di questi anni, il procedimento di bonifica è stato dichiarato concluso.
Complessivamente, in Sicilia si registrano 1.171 siti contaminati in totale oggetto di procedimento di bonifica. I procedimenti attualmente in corso sul territorio siciliano rappresentano il 5% dei procedimenti su scala nazionale. La maggior parte di queste attività si concentra, nello specifico, nelle Regioni di Campania e Lombardia che, insieme, valgono un terzo dei procedimenti in corso.
Procedimenti “FOCUS”, in Sicilia nessuno di questi è concluso
Il report di ISPRA pone poi l’attenzione sui procedimenti di bonifica “FOCUS”, vale a dire i “procedimenti in corso e conclusi che hanno superato l’approvazione del piano di caratterizzazione”. In questo insieme sono esclusi i procedimenti “in corso in fase di notifica e quelli conclusi a seguito di indagini preliminari”.
Per la Sicilia il dato risulta essere particolare. I procedimenti FOCUS nell’Isola sono 67 e nessuno di questi risulta essere concluso, unico caso in Italia. Questi procedimenti non ancora conclusi rappresentano il 6% del numero complessivo su scala nazionale.
Siti in fase di notifica, record per la Sicilia
Di contro, la Sicilia risulta essere in possesso di un altro primato a livello italiano, stavolta per quanto riguarda i siti in fase di notifica (iter che porta al procedimento di bonifica vero e proprio).
Per quanto riguarda la nostra Regione, infatti, la percentuale di siti in fase di notifica è pari al 92% con 789 procedimenti, percentuale massima del dato nazionale. “In questo caso – si legge nel report di ISPRA – la maggior parte dei procedimenti consta di censimenti ‘storici’ di siti inseriti nel Piano regionale di Bonifica tuttora privi di riscontri analitici”.