Smaltimento manufatti in amianto in Sicilia, il bando

Amianto, nuovo avviso della Regione per bonifiche nelle abitazioni civili: previsto click day

Amianto, nuovo avviso della Regione per bonifiche nelle abitazioni civili: previsto click day

Simone Olivelli  |
mercoledì 30 Aprile 2025

Canne fumarie, tubazioni, vasche, serbatoi, ma anche pavimentazioni pericolose: in Sicilia potranno essere smaltite con un finanziamento regionale.

Canne fumarie, tubazioni, vasche, serbatoi, ma anche pavimentazioni. Sono alcuni esempi dei manufatti in amianto ancora oggi presenti in molte case, sia in città che in campagna. Realizzati in un’epoca in cui non erano ancora note i potenziali effetti negativi della fibra per la salute umana, oggi rappresentano un pericolo con cui molti accettano di convivere. A volta a causa della sottovalutazione dei rischi, altre per i costi collegati alla bonifica.

Un’opportunità per affrontare questi ultimi arriva dalla Regione Siciliana, che ha da poco pubblicato un nuovo avviso pubblico per il finanziamento di interventi di “rimozione e smaltimento di manufatti e materiali contenenti amianto nelle civili abitazioni”.

Smaltimento manufatti in amianto in Sicilia, i fondi

Le somme a disposizione – 1.466.892,72 euro – sono ricavate dalle rimanenze di un precedente avviso pubblicato negli anni scorsi e seguiti a uno stanziamento che risale all’epoca del governo Musumeci. In principio si era pensato di destinare dieci milioni di euro alle bonifiche, ma poi la somma fu quasi dimezzata. Dei poco più di cinque milioni investiti, quasi 1,5 è rimasto nelle casse della Regione in seguito alla decisione, seguita agli accertamenti previsti, di escludere parte delle istanze di finanziamento un primo tempo ammesse.

“In alcuni casi di soccorso istruttorio gli istanti non hanno provveduto a riscontrare le richieste formulate dal dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti, ovvero, non hanno rispettato i termini e condizioni dell’avviso”, si legge nel preambolo del decreto che autorizza l’impegno delle rimanenze e l’apertura di una nuova finestra temporale per presentare le domande.

Le condizioni

I contributi potranno coprire fino all’80% dei costi previsti dall’intervento di rimozione dell’amianto e non superare la quota di cinquemila euro per ogni istanza. In caso di condomini, la cifra si riduce a 2500 euro per condomino, fino a un totale di 30mila euro per palazzina.

“Sono ammissibili a contributo gli interventi a valere su unità immobiliari destinate a civile abitazione debitamente accatastate nelle categorie A/1,A/2,A/3,A/4,A/5, A/6, A/7, A/8, A/9, A11, o nelle categorie C/2, C/6 C/7 e F/5 qualora pertinenze dell’abitazione principale, ubicate nel territorio della Regione Siciliana”, si legge nell’avviso. Viene specificato anche che le opere di bonifiche su “unità immobiliari di cui alle categorie C2, C6 e C7” – come ad esempio garage e magazzini – non potranno essere finanziate se non sono annesse alla abitazione.

Tra le spese ammesse ci sono anche quelle necessarie a redigere documenti come il piano di lavoro da presentare all’Asp ma anche i costi per il trasporto e il conferimento dei rifiuti in impianti autorizzati. Dimostrare il corretto smaltimento dell’amianto sarà una condizione fondamentale per ottenere le risorse economiche. I contributi non potranno invece essere utilizzati per opere di ripristino e realizzazione di manufatti sostitutivi.

Condomini e società

Nel caso di domande presentate per manufatti condominiali, l’avviso prevede che sia l’amministratore – dopo autorizzazione dell’assemblea – a presentare l’istanza di contributo. Lo stesso potrà delegare un’impresa o un professionista. E se l’amministratore non è identificato? “I proprietari degli immobili presenti nel condominio dovranno autorizzare un condomino a presentare la pratica per i beni comuni; detto condomino, in quanto amministratore designato, fungerà da delegato sia in merito alla gestione di detta pratica che per l’incasso del contributo, il quale, successivamente, dovrà essere riversato per la quota parte dovuta agli altri condomini”. A riguardo la Regione specifica che non avrà “obbligo di verifica in tal senso”.

Per quanto riguarda le società proprietarie di beni immobiliari, l’avviso chiarisce che non possono essere beneficiarie dei contributi mentre potranno esserlo “le persone fisiche con diritto reale di godimento dei beni, previo assenso della società stessa”.

Bando per smaltire manufatti in amianto, i termini

Per presentare le richieste di finanziamento ci sarà tempo dal prossimo 27 maggio al 5 settembre. I passaggi previsti dall’avviso sono molteplici: dal 27 maggio, accedendo alla piattaforma www.bandoamianto.regione.sicilia.it si potrà ottenere un codice unico; dall’11 giugno, invece, si potrà completare la domanda inserendo la documentazione prevista dal bando. La domanda dovrà essere validata dall’1 al 5 settembre – fase di click day – che servirà a cristallizzare l’ordine di arrivo delle richieste di finanziamento.

Da quel momento la palla passerà agli uffici regionali che promettono di emettere il decreto di approvazione delle istanze ammesse e di quelle ammissibili ma non finanziabili entro metà settembre. Successivamente si passerà alla verifica documentale delle istanze con le eventuali richieste di integrazione, mentre entro cinque mesi si dovrà concludere la rendicontazione e la richiesta di pagamento.

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