Un episodio viene segnalato con particolare enfasi in una nota di Officina Democratica e riguarda la recente nomina a presidente del commercialista Giuseppe Guglielmino della Multiservizi.
Il processo di rinnovo dei vertici delle principali società partecipate del Comune di Catania sta suscitando diverse polemiche e interrogativi in seno all’opposizione. Un episodio viene segnalato con particolare enfasi in una nota di Officina Democratica e riguarda la recente nomina a presidente del commercialista Giuseppe Guglielmino della Multiservizi, società interamente posseduta dal Comune di Catania. Accanto al neo presidente ci saranno Rossana Colombo e Salvatore Mascali a comporre il nuovo Cda.
La nota di Officina Democratica
“Tra gaffe, silenzi imbarazzati, giustificazioni traballanti si completa in questi giorni il processo di rinnovo dei vertici delle più importanti società partecipate dal Comune di Catania”. Recita così una nota di “Officina Democratica” che prosegue: “La gaffe l’ha commessa il neo presidente della Multiservizi, Giuseppe Guglielmino, quando in una intervista ad una testata locale ringraziava i parlamentari Sammartino e Sudano per aver indicato al Sindaco di Catania, per quella posizione, il suo nome. Il silenzio imbarazzato è quello dell’assessore Marletta, Assessore alle Partecipate del Comune di Catania, che alla domanda di Maurizio Caserta, capogruppo PD, se fosse vero quanto affermato da Guglielmino, rispondeva con un eloquente silenzio. Traballanti le giustificazioni fornite dai consiglieri comunali della maggioranza quando ricordavano che ‘così fan tutti’ e che il tempo darà ragione agli indicanti”.
“La Società Multiservizi – prosegue la nota – è interamente posseduta dal Comune di Catania che ne è l’unico socio. Nell’assemblea dei soci siede solo il rappresentante del Comune di Catania, il Sindaco o un suo delegato, il quale ovviamente agisce nell’esclusivo interesse della città. È possibile che l’interesse della città coincida con quello di alcuni parlamentari. È possibile, ma improbabile. Sembra invece che l’esigenza primaria sia garantire una maggioranza che, in questo breve periodo, si è dimostrata incerta e litigiosa, e accarezzare i potentati tra gli alleati, rispolverando il manuale Cencelli. La destra che governa il paese, la regione siciliana e la città di Catania sostiene spesso che sta ‘facendo la storia’, inaugurando un nuovo corso – si legge -. Se non ha altro da dire, diverso dal ‘così fan tutti’, deve certamente mancare il coraggio e/o le idee per fare veramente la storia. È vero che ‘così fa tutti’, ma allora la giunta della città e il suo sindaco ammettono di non poter fare altro che cedere ai potentati della città, politici ed economici, non avendo né la forza né le idee per fare altro. Il sindaco è debole, ogni giorno di più, e la cosa non è più nascosta. Mancano quella forza e quelle idee che sarebbero assai necessarie per restituire efficacia ed efficienza alla fornitura dei servizi pubblici e pesare così meno sulle risorse già ridotte delle catanesi e dei catanesi”.