Le organizzazioni segrete: un sottobosco di potere e tradimento che influenza la vita delle comunità
I miserabili non sono quelli descritti nel famoso romanzo di Victor Hugo, bensì tutti coloro che agiscono nell’ombra, in modo sotterraneo, per colpire a tradimento i loro nemici.
Tutti costoro sono dei vigliacchi, perché non hanno il coraggio di esprimere il proprio pensiero e di combattere ad armi pari con i propri avversari. E non sono pochi.
Sono tutti quelli che costituiscono centri o strutture di potere per poi incidere sulla vita sociale, economica e civile delle loro Comunità.
Qualcuno le ha chiamate lobbies, ma queste spesso sono palesi, ovvero si mostrano. Mentre noi ci riferiamo a quelle organizzazioni occulte, segrete, che invece colpiscono senza farsi riconoscere. Per cui chi è colpito deve avere la capacità intuitiva di collegare fatti e sensazioni per capire se c’è qualche miserabile che cerca di colpirlo a tradimento.
La questione che trattiamo oggi è vecchia come il cucco. Bisogna risalire a decine e decine di secoli fa per osservare come in tutte le epoche vi siano stati questi personaggi.
La questione che si pone dunque è: come possono fare le persone normali, anche quando occupano posti di responsabilità, a difendersi dagli attacchi proditori di costoro, che cercano di vincere senza combattere?
Evidentemente costoro non sanno cosa siano le regole etiche eterne, in base alle quali ogni essere vivente dovrebbe essere leale e rispettare il prossimo. Queste regole sono anche presenti nelle principali religioni esistenti attualmente, fra cui quelle cristiana e islamica. Ma purtroppo tali precetti etici non governano l’umanità.
L’esercizio subdolo delle attività sotterranee di cui prima, crea un danno non calcolabile per le Collettività, perché ha il potere di una calamita di attrarre ricchezze e benefici verso poli ristretti, sottraendoli alla popolazione, con la conseguenza di aumentare fortemente le disparità fra le classi sociali, di concentrare i privilegi in mani minoritarie della stessa e di mantenere in una pessima condizione la maggior parte dei/delle cittadini/e.
Non è facile affrontare questa realtà, ma bisogna farlo con gli strumenti adeguati.
L’antidoto a questo quadro è la cultura, la conoscenza, la sapienza. Che vuol dire? Che la gente, per potersi opporre a questi comportamenti infimi, deve possedere le informazioni vaste, profonde, di tutto ciò che è accaduto all’umanità perché solo così può decifrare i comportamenti di coloro che cercano di danneggiarli.
Sappiamo benissimo che chi gestisce il potere economico, sociale e politico ha l’interesse che le persone gestite siano ignoranti e possibilmente povere, perché solo chi ha bisogno è disposto a subire l’umiliazione di sottostare a condizioni vessatorie.
Le persone libere (fisicamente, psicologicamente ed economicamente), al contrario, sono indipendenti e non disponibili a sottostare alle prepotenze altrui.
Quando qualche soggetto riesce a emergere senza far parte delle organizzazioni dei miserabili che agiscono nell’ombra, questi ultimi reagiscono e cercano di colpirlo perché non possono sopportare che qualcuno emerga senza far parte della loro cerchia, cioè di quelli che intendono comandare sugli altri.
In questo caso la cultura, la conoscenza e la sapienza non bastano più; bisogna adottare altri mezzi per reagire e scoprirli. Come fare? Utilizzando, in senso positivo, tutte le relazioni con le persone per bene (di qualunque livello culturale e istituzionale) che apprezzano le altre persone per bene e che anch’esse sono dell’idea che i miserabili vadano scoperti e isolati. Quindi, bisogna adottare un metodo investigativo, mettendo insieme gli elementi in modo da scoprire gli altarini di chi cerca di tenerli coperti.
La strada è tortuosa, ma nessuno si deve scoraggiare né deve pensare che le organizzazioni di potere e/o malavitose debbano prevalere perché la giustizia è un elemento insopprimibile e deve aiutare tutte le persone a credere che essa ci debba essere.
Insomma, questa va usata come una clava, senza alcun timore, pensando che alla fine prevarrà su comportamenti inqualificabili e iniqui.