Sosta a pagamento, la sentenza, ticket scaduto non sanzionabile - QdS

Sosta a pagamento, la sentenza, ticket scaduto non sanzionabile

Sosta a pagamento, la sentenza, ticket scaduto non sanzionabile

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martedì 12 Gennaio 2021

Sanzioni possibili solo per mancata esposizione della scheda parcheggio e non per la sua scadenza. Il Comune di Palermo costretto a risarcire la società

Per il Tribunale di Palermo la sosta oltre la scadenza del ticket non è sanzionabile ai sensi del Codice della Strada. Gli automobilisti multati possono impugnare la sanzione per annullarla.

Il caso a Palermo

Una società ha ricevuto un verbale di contestazione di violazione dell’art. 7, commi 1 e 15, del Codice della Strada per sosta oltre la scadenza della scheda parcheggio. Ritenendolo illegittimo, ha deciso di impugnarlo innanzi al giudice di pace di Palermo.

In primo grado il giudice ha dato torto alla società, che si è appellata con l’assistenza dell’avvocato Rosalia Gagliardo. Dopo, la svolta: con la sentenza 3528/2019 il Tribunale di Palermo – in funzione di giudice di appello – ha deciso che la sosta oltre la scadenza del tagliando non costituisce illecito amministrativo. Le sanzioni, infatti, possono essere irrogate soltanto per la mancata esposizione della scheda parcheggio e non per la diversa ipotesi contestata.

Sosta scaduta, nessuna violazione del Codice

Il tribunale è giunto a tale conclusione citando altre sentenze di merito e riportandosi ai pareri espressi dal Ministero delle Infrastrutture, secondo cui “il protrarsi della sosta oltre il termine per il quale è stato effettuato il pagamento non si sostanzia in una violazione di obblighi previsti dal Codice, ma si configura come una inadempienza contrattuale”.

Il verbale impugnato è stato quindi annullato, con condanna del Comune al pagamento delle spese di lite. Dunque, il Comune di Palermo è passato dal richiedere alla società 37,98 euro per sanzione e spese di notifica al dover pagare alla stessa le spese dei due gradi giudizio per oltre 500 euro.

La notizia è stata resa nota ora in quanto il Comune non ha ritenuto di ricorrere in Cassazione e, pertanto, la sentenza del Tribunale di Palermo è passata in giudicato. Gli automobilisti potranno così citare il precedente favorevole per far annullare i verbali illegittimi.

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