Sostenibilità, enoturismo e digitale nel futuro di Assovini Sicilia - QdS

Sostenibilità, enoturismo e digitale nel futuro di Assovini Sicilia

Sostenibilità, enoturismo e digitale nel futuro di Assovini Sicilia

web-dr |
venerdì 28 Maggio 2021

Sono questi insieme ai mercati esteri e alla formazione i fattori strategici e prioritari sui quali puntare in uno scenario futuro che dia un nuovo slancio e vigore al settore vinicolo siciliano

Sostenibilità,
enoturismo, digitale, mercati esteri, formazione.

Per
Assovini Sicilia, l’associazione che riunisce oltre 90 produttori siciliani,
sono questi i fattori strategici e prioritari sui quali puntare in uno scenario
futuro che dia un nuovo slancio e vigore al settore vinicolo siciliano
rappresentato.

Rinviato
al 2022 l’appuntamento con Sicilia en Primeur, Assovini Sicilia si
prepara ad affrontare nuove sfide, rafforzando l’identità e il brand
dell’Associazione attraverso il profilo e la storia imprenditoriale delle
singole aziende vitivinicole associate, collegati da una visione di insieme.

L’
enoturismo siciliano diventa well-being

In
questo contento, si rivela strategico valorizzare l’enoturismo siciliano,
declinato in una molteplicità di dimensioni che affiancano la produzione delle
cantine -dalla visita e degustazione, alla ricettività, il wine trekking, il
pic-nic tra i filari, i corsi di cucina. In una parola, l’enoturismo diventa
well-being.  “La Sicilia
ha le carte in regola per essere un’immensa Napa Valley”- afferma Laurent
Bernard de la Gatinais
, Presidente di Assovini Sicilia.

“Se fino a qualche tempo fa, l’enoturismo si
limitava alla degustazione- continua de La Gatinais- oggi si punta a qualcosa
di più diversificato e complesso. L’ospitalità è un modo completo per
promuovere la Sicilia del vino, dalle piccole alle grandi aziende vinicole,
perché l’enoturismo mette insieme territorio, vino, natura, cibo, relax,
convivialità. Assovini Sicilia, intende supportare la ricettività dei nostri
associati e l’enoturismo come strategia per fare conoscere il territorio, i
nostri soci, la cultura gastronomica, le nostre risorse”. 

Formazione come condivisione di esperienze

In questa fase di ripresa, Assovini Sicilia sta
lavorando anche all’accreditamento della struttura associativa come ente di
formazione rivolto ai soci.  Oggetto
della formazione sarà, sia la produzione che la parte tecnica e commerciale.
L’obiettivo è individuare un know how che fornisca agli associati gli
elementi e le informazioni rilevanti per compiere le scelte e le strategie
giuste. 

“Un’opportunità di formazione anche per le nuove
generazioni del mondo vitivinicolo, grazie alla condivisione di idee e di
esperienze” – commenta Laurent de La Gatinais.

Sostenibilità e il ruolo della Fondazione SOStain
Sicilia

Nel futuro di Assovini Sicilia, c’è molta
attenzione alla sostenibilità, un valore e un obiettivo che l’associazione di
vitivinicoltori siciliani porta avanti attraverso la Fondazione SOStain
Sicilia
, costituita da Assovini Sicilia insieme al Consorzio di Tutela
Vini Doc Sicilia
e presieduta da Alberto Tasca.  SOStain è un programma di sostenibilità per la vitivinicoltura
siciliana, promosso allo scopo di certificare la sostenibilità del settore
vitivinicolo regionale, attraverso rigorosi indicatori che permettono alle aziende di misurare il proprio livello
di sostenibilità e di ridurre, di conseguenza, l’impatto sull’ecosistema.

Numerosi
sono gli aspetti regolati dal Disciplinare del programma SOStain, messo a punto
da un Comitato Scientifico indipendente, a cui le cantine devono attenersi per
ottenere un marchio di sostenibilità da apporre in bottiglia.  Le pratiche che verranno prese in esame vanno
dalla misurazione dei consumi di acqua e dell’impronta carbonica, al controllo
del peso della bottiglia, dalla salvaguardia della biodiversità
floro-faunistica alla valorizzazione del capitale territoriale, dal risparmio
energetico alla salute degli agricoltori e dei consumatori.

“Dopo
un lavoro sul territorio lungo 12 anni, siamo adesso entrati nella seconda fase
operativa per garantire formazione e assistenza tecnica continua alle aziende
che vogliono misurarsi, implementare il disciplinare e certificarsi per
ottenere il marchio SOStain”- commenta Alberto Tasca, presidente di
SOStain.

È
fondamentale che arrivi un messaggio ad aziende e consumatori: SOStain non è un
semplice programma di certificazione. È un percorso teso al miglioramento
continuo del livello di sostenibilità, per alzare l’asticella ogni anno e
portare benefici aggregati all’intero comparto vitivinicolo regionale e alla
salute del territorio in cui lavoriamo”, conclude Alberto Tasca.

La ripresa parte dall’export e dal mercato digitale

La ripartenza del settore vitivinicolo non può non
tenere conto di due elementi essenziali: export e mercato digitale. Il primo,
rappresenta per i soci di Assovini circa il 50% delle vendite, mentre il
mercato digitale, da strumento secondario è diventato importante, a causa degli
effetti della pandemia.

“L’export,
continua il Presidente di Assovini Sicilia, dipende molto da quali mercati
esteri sono pronti e in ripresa. Il digitale, invece, oltre ad essere
funzionale e a convivere con gli altri strumenti, è indubbio che abbia
acquisito un ruolo rilevante, ma non dimentichiamoci che il vino è soprattutto
convivialità”.

“Gli
strumenti digitali ci permettono di raccontare la nostra storia, il territorio,
i protagonisti, le aziende vitivinicole ma in modo diverso, più fruibile e
veloce. Non cambia il contenuto ma la modalità. 
Sicuramente, non credo che possa sostituire gli eventi di presenza come
le fiere o un appuntamento importante come Sicilia en Primeur, che
tornerà non appena le condizioni lo permetteranno.

La questione è, se le fiere rimarranno una scelta
prioritaria per l’azienda, alla luce di una situazione economica difficile e,
di un’attenta valutazione costo-contatto. Mi chiedo se forse non ci sia bisogno
di fiere con target ben definiti e meno generaliste, conclude il presidente di
Assovini Sicilia.

Assovini Sicilia in uno scenario post pandemico

Nell’annus horribilis segnato dalla
pandemia, il vino siciliano, rispetto ad altre regioni, ha retto l’onda d’urto
del Covid-19, chiudendo il 2020 con una leggera flessione del 5% sulla
produzione dei vini Doc Sicilia (90.594.310 le bottiglie
prodotte contro le 95.640.634 dell’anno precedente).

Assovini Sicilia, si inserisce in uno scenario di
ripresa puntando su una comunicazione, attraverso il nuovo ufficio stampa in
house
, che racconti il vino e la sua qualità attraverso i
viticoltori-custodi del territorio, le storie delle imprese che fanno parte
della nostra associazione, le aziende.

“Se in passato, l’Associazione ha avuto l’esigenza
di gridare al mondo l’esistenza di una Sicilia diversa, di qualità, oggi, i
tempi sono maturi per raccontare i protagonisti di Assovini Sicilia nel
dettaglio, con la consapevolezza di fare parte di un mosaico che rappresenta il
continente Sicilia.

Nel nostro settore c’è un livello di management
alto grazie alla conoscenza e alla tecnica che la generazione precedente ci ha
trasmesso, e al lavoro della nostra generazione.  Nel ricambio generazionale, abbiamo il dovere
di condividere queste esperienze insieme ad una visione futura che sia anche
sostenibile”, conclude de La Gatinais.

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