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“Dammi i soldi”, tunisino spara a connazionale nel Ragusano: arrestato

“Dammi i soldi”, tunisino spara a connazionale nel Ragusano: arrestato

La vittima ha tentato di fuggire e l’aggressore ha sparato un colpo di pistola a suo indirizzo. Per lui sono scattate le manette.

Prosegue l’attività del Comando Provinciale dei carabinieri di Ragusa nel contrasto ai reati contro il patrimonio, anche consumati con violenza sulle persone, per garantire maggiore sicurezza ai cittadini.
In particolare, la sera del 4 maggio a Scoglitti, un cittadino tunisino stava rincasando presso la propria dimora al termine della giornata lavorativa quando è stato avvicinato da un suo connazionale che, impugnando una pistola, gli ha intimato di consegnargli del denaro.

La vittima è riuscita a sottrarsi all’aggressore dandosi alla fuga ma il rapinatore, per fermare la vittima, ha esploso al suo indirizzo anche un colpo d’arma da fuoco. La vittima, dopo aver garantito la propria incolumità, ha allertato immediatamente le forze dell’ordine che, giunte sul luogo della rapina, rinvenivano e sottoponevano a sequestro il bossolo esploso dal rapinatore.

Le ricerche e l’arresto

I militari della Stazione carabinieri di Scoglitti hanno dato prontamente impulso a complessa attività d’indagine che, dopo aver acquisito la denuncia da parte della vittima, si è conclusa con il rintraccio del rapinatore e la sua certa identificazione in Y.M.A., cl.2002.

Successivi accertamenti dei militari al domicilio dell’indagato hanno permesso di ritrovare una pistola semiautomatica che, da valutazioni tecnico-balistiche, risultava essere pienamente compatibile con il bossolo rinvenuto sul luogo della tentata rapina.

I carabinieri, dopo aver ricostruito dettagliatamente i fatti e proceduto all’identificazione dell’autore del reato, nonché cristallizzato prove a suo carico, hanno delineato un quadro indiziario grave e convergente sulla responsabilità penale del Y.M.A., pertanto hanno provveduto al suo fermo per tentata rapina aggravata dall’uso dell’arma.

L’autore del reato è stato poi condotto nella Casa Circondariale di Ragusa su disposizione dell’Autorità Giudiziaria la quale, a seguito dell’udienza di convalida del fermo, confermava la misura restrittiva già adottata riconoscendo la sussistenza dei gravi elementi probatori raccolti dai Carabinieri a carico del rapinatore.