Corte dei Conti: il Piano “stenta a mantenere il ritmo prefissato”. E intanto la scadenza del 2026 incombe
ROMA – “Se il conseguimento degli obiettivi europei previsti nel percorso attuativo risulta in linea con le scadenze concordate, l’avanzamento finanziario, come già messo in luce in occasione di precedenti relazioni, stenta a mantenere il ritmo prefissato”. Non lascia scanso a equivoci la Corte dei conti, che ha evidenziato chiaramente come i timori legate alle tempistiche di attuazione, soprattutto sul fronte finanziario, del Piano nazionale di ripresa e resilienza siano fondati.
I magistrati contabili (Sezioni riunite in sede di controllo), all’interno della “Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr”, pubblicata nei giorni scorsi, hanno infatti chiarito che “a fine 2024, il livello della spesa ha superato i 63,9 miliardi, circa il 33% delle risorse del Piano e circa il 73% di quelle che erano programmate entro il 2024. L’incremento registrato nell’ultimo anno è di 18,8 miliardi (+12 punti percentuali sul 2023), solamente il 44% di quanto previsto per il 2024 nel cronoprogramma aggiornato. Al netto delle misure consistenti in crediti d’imposta (piano Transizione 4.0 e Superbonus 110%) il dato di avanzamento della spesa scenderebbe al 21,9%. Il 71% delle misure del Piano con dotazione finanziaria…