Spettacolo, trovato morto in casa sua l'attore Flavio Bucci - QdS

Spettacolo, trovato morto in casa sua l’attore Flavio Bucci

redazione

Spettacolo, trovato morto in casa sua l’attore Flavio Bucci

martedì 18 Febbraio 2020

Aveva 72 anni ed era diventato notissimo per la sua interpretazione del pittore naif Antonio Ligabue. Nella sua vita tanto teatro ma anche tv e cinema. L'esordio sul grande schermo con "La classe operaia va in Paradiso" di Petri

E’ morto a 72 anni l’attore Flavio Bucci, grande interprete diventato notissimo per la sua interpretazione del pittore naif Antonio Ligabue.

A renderlo noto è stato, con un post su Facebook, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino.

Bucci infatti da alcuni anni risiedeva a Passoscuro, sul litorale romano.

A trovare l’attore stamattina privo di vita e riverso sul pavimento è stata una persona che aveva accesso al suo alloggio e che poi ha dato l’allarme.

Inutili i soccorsi da parte del personale del 118 arrivato sul posto.

La scheda di Flavio Bucci

Nato da una famiglia originaria del foggiano, si forma professionalmente presso la scuola di recitazione del Teatro Stabile di Torino.

Solo nel 1968, si trasferisce a Roma, dove Ruggero Jacobbi gli offre un ruolo ne “L’arcitreno” di Silvano Ambrogi, cui seguiranno “Peet Gynt” (1968), “Amleto” (1969), “Tre scimmie in un bicchiere” e “Il principe” (1970).

Il debutto cinematografico arriva già dal 1972, grazie alla pellicola di Elio Petri “La classe operaia va in Paradiso” con Gian Maria Volontè, Mariangela Melato, Luigi Diberti e Salvo Randone.

Ma non sarà l’unica collaborazione con Petri che infatti lo dirigerà anche ne “La proprietà non è più un furto” (1973) con Ugo Tognazzi.

Prenderà poi parte a pellicole come: “L’amante dell’Orsa Maggiore” (1972), “I giorni della chimera” (1975), “L’ultimo treno della notte” (1975) e la miniserie “Il lungo viaggio” (1975) di Franco Giraldi.

Vincitore del Nastro d’Argento come miglior attore per il ruolo di protagonista nel film tv biografico su Ligabue (1977), recita anche in altre opere televisive come “Circuito chiuso” (1978), “I problemi di Don Isidoro” (1978, con Claudio Gora) e la miniserie “Martin Eden” (1979).

In seguito a “Dove volano i corvi d’argento” (1977), sarà diretto da Dario Argento nell’horror stregonesco “Suspiria” (1977) con Alida Valli, Stefania Casini, Jessica Harper, Miguel Bosé, Barbara Magnolfi, Fulvio Mingozzi, Renato Scarpa, Udo Kier e la strepitosa Joan Bennett.

Spesso diretto da Eriprando Visconti e Giuliano Montaldo – e si ricorda di quest’ultimo la pellicola con Burt Lancaster “Il giorno prima” (1986) -, nel 1978, è ancora a teatro con un fantastico “Don Chisciotte” diretto da Armando Pugliese, ma avrebbe fatto ancora cinema con “Gegè Bellavita” (1978), “Ammazzare il tempo” (1979) e “Uomini e no” (1980).

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