Il Tribunale di Roma ha condannato a sei mesi di reclusione l’ex compagna del cantautore Alex Britti, ritenuta colpevole di interferenze illecite nella vita privata per aver spiato l’artista all’interno della sua abitazione. Secondo quanto emerso nel corso del processo, la donna avrebbe installato, nel maggio del 2022, un dispositivo di videoregistrazione dotato di scheda di memoria e connessione internet, che le permetteva di controllare da remoto ciò che accadeva nella casa del musicista. Attraverso questo sistema, sarebbe riuscita a ottenere immagini e informazioni riservate, violando la privacy del cantautore.
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Chiesto un risarcimento da 6mila euro per danni morali
Il giudice, nel pronunciarsi sulla vicenda, ha riconosciuto Britti come parte civile, rappresentato dagli avvocati Gianluca Tognozzi e Alessia Casinelli, e ha disposto per lui un risarcimento di seimila euro a titolo di danno morale. La sentenza sottolinea la gravità della condotta dell’imputata, che con un’azione deliberata e tecnologicamente organizzata ha invaso la sfera più intima di una persona nota al pubblico.
L’episodio ha destato particolare attenzione anche per il profilo pubblico dell’artista, conosciuto per la sua riservatezza. La condanna, seppur lieve nella pena, rappresenta un importante riconoscimento del diritto alla privacy anche per i personaggi del mondo dello spettacolo.

