Lettera minatoria per il primo cittadino di Calamonaci (centro agrigentino), Pino Spinelli. L'intervista al sindaco.
Tra i sindaci siciliani che hanno subito minacce o intimidazioni c’è anche Pino Spinelli, primo cittadino di Calamonaci, piccolo comune dell’agrigentino che lo scorso mese ha ricevuto una busta contenente minacce di morte. Lo abbiamo intervistato e gli abbiamo chiesto un’opinione su quanto sta avvenendo a livello nazionale e locale nel rapporto tra cittadini e istituzioni.
La Sicilia continua a essere tra le regioni con il più alto numero di atti intimidatori ad amministratori locali. Purtroppo Lei non è il solo, è solo l’ultimo di una lunga serie. È difficile amministratore il nostro territorio?
“Questa non è una notizia che fa piacere. È difficile amministrare questo territorio, certo, anche se io vivo in una piccolissima comunità e non era mai successo niente di simile. Dispiace perché si creano dinamiche sgradevoli anche all’interno della famiglia. Si pensa che simili minacce possano indebolire l’operato di chi amministra, ma io non mi sono mai fatto intimidire da quelle che io chiamo sciocchezze. Poi, solitamente, nella vita quando devono mettere in pratica qualcosa di brutto non si avvisa mai. Io vado lo stesso avanti, lavoro ancora più di prima“.
Quindi non ha mai pensato di lasciare l’incarico?
“No, assolutamente no. Sono ormai quattordici anni che amministro, anche se provengo da un’altra Amministrazione e ho ricoperto altre cariche. Ho lavorato sempre per il bene della comunità. Capisco che non sempre sono tutti contenti del tuo operato, ma si va avanti”.
E in che modo si può andare avanti?
“Ci sono numerose difficoltà, economiche soprattutto, come il ritardo dei trasferimenti statali e regionali, ma tutti dipende anche dalle capacità personali e professionali. Bisogna cercare di fare tanto con quel poco che si ha a disposizione”.