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Sport in sicurezza, Bondì (Anif Sicilia), “Basta attacchi”

Sport in sicurezza, Bondì (Anif Sicilia), “Basta attacchi”

“Nonostante i centri sportivi abbiano dimostrato di essere in prima linea per la salvaguardia della salute dandosi a regole certe, con protocolli di sicurezza validati scientificamente, continua la campagna mediatica su un’imminente chiusura”. Lo afferma Germano Bondì, presidente regionale Anif Sicilia e vice presidente nazionale Anif (Associazione di categoria impianti fitness&sport di Confindustria)

“Adesso – si legge nella nota a firma di Bondì – spieghiamo in pochi punti per quale motivo chiudere i centri fitness sarebbe un errore: l’attività fisica è in grado di prevenire il rischio tumori del 20-40%: ma non solo, anche patologie cardio-vascolari, diabete, malattie legate alla sindrome metabolica. Si stima che 3 milioni di persone l’anno potrebbero salvarsi la vita facendo attività fisica (dati OMS). Si tratta peraltro di patologie che entrano in concorrenza nel peggioramento del quadro clinico per COVID-19. L’attività fisica innalza le difese immunitarie. Fondamentale nella lotta al Coronavirus”.

Bondì assicura che i Centri fitness seguono protocolli rigidi per il contenimento della pandemia: “Ciò non avviene – spiega – in centri di ritrovo pubblici dove una parte delle persone si riverserebbe per continuare ad effettuare una parte dell’attività fisica. Inoltre l’attività seguita da trainer professionisti aiuta la riduzione di infortuni. Diversi studi scientifici hanno dimostrato come tramite lo sport si producano delle molecole implicate nel buonumore, tra queste le endorfine e la serotonina e, al contrario, si abbassi il livello di cortisolo nel sangue. In un periodo così volubile e incerto come quello che stiamo vivendo è fondamentale mantenere in luce l’aspetto psicologico”.

“Giusto tre giorni fa – prosegue ancora il presidente di Anif Sicilia – il Ministro Spadafora ha annunciato la vittoria dello sport in sicurezza. Mai come in questo periodo la salute è al centro dell’agenda di Governo. Le associazioni e società dilettantistiche sono infatti quei luoghi dove tutta la popolazione, indipendentemente dall’età, ha la chance di intraprendere un percorso di salute come cambiamento dello stile di vita tramite un’attività costante e strutturata. Sin dall’inizio della pandemia ANIF si pone l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione nel considerare i centri fitness come una vera e propria infrastruttura della salute pubblica, e non luoghi di assembramento alla stregua degli ambienti da movida.In Italia un bambino su tre è obeso o in sovrappeso. La sedentarietà è causa del 14,6% delle morti nazionali, ossia 88.200 casi annui con una conseguente spesa del Sistema Sanitario di 1,6 miliardi annui. Quanti danni avverrebbero qualora i centri fitness, avamposto della tutela della salute fisica, venissero chiusi fino a data da destinarsi? ”