Sport, serve un Piano Marshall, in Sicilia a rischio il 3% del Pil - QdS

Sport, serve un Piano Marshall, in Sicilia a rischio il 3% del Pil

Chiara Borzi

Sport, serve un Piano Marshall, in Sicilia a rischio il 3% del Pil

giovedì 16 Aprile 2020

L’indennizzo di 600 € allevia il disagio ma va migliorato. Le testimonianze di Santino Coppa (basket) e Gabriele Palpacelli (Fit). In Sicilia i possibili beneficiari (atleti e operatori sportivi) dell’indennizzo previsto nel decreto Cura Italia sono 250.000

CATANIA – Era il 2018, il Covid-19 non era affatto prevedibile, quando il presidente del Coni Giovanni Malagò ha parlato per la prima volta dell’esigenza di un “Piano Marshall per lo sport”.

In quel contesto la necessità era quella di realizzare un piano poderoso che legasse le discipline sportive alla didattica nelle scuole. Oggi, durante la pandemia alcune federazioni hanno riadottato il paragone per invocare a gran voce un intervento economico in grado di risollevare le sorti di un intero movimento messo in ginocchio, quello dello sport e dello sport di base.

Società, palestre, istruttori, circoli garantiscono al Paese prodotto interno lordo, posti di lavoro e generano addirittura turismo. Stando ad uno studio promosso dal Coni Sicilia nel 2012 lo sport rappresenta per la Sicilia il 3 per cento del Pil regionale e muove un giro d’affari di due miliardi di euro.

Nel decreto “Cura Italia” l’indennizzo di 600 euro previsto per i liberi professionisti è esteso specificatamente anche a quanti avevano un rapporto di collaborazione con federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva, società e associazioni sportive dilettantistiche precedenti al 23 febbraio 2020.

Una platea enorme che conta, ad esempio, un milione di atleti tesserati Coni, ma la richiesta di sostegno è aperta anche ad allenatori, dirigenti, specialisti occupati nello sport.

In Sicilia, tra atleti (245.516) e operatori sportivi (4.669) il numero d’interessati si aggira sui 250 mila possibili beneficiari, ma questa stima è destinata a ridursi considerati i criteri contenuti nel decreto, dunque, non rientreranno quanti: hanno separatamente un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, i percettori di reddito di cittadinanza o percettori di altre indennità che farebbero cumulo. Al netto delle giuste discriminanti, gli operatori del settore hanno accolto in maniera positiva l’idea di poter ricevere un supporto, ma allo stesso tempo c’è la consapevolezza che servirà molto di più.

Risollevare il mondo dello sport dopo la pandemia ed in particolare sostenere le associazioni più piccole, quelle attive nell’attività di base, è un impresa che richiede una programmazione molto più articolata e duratura nel tempo.

Per numero di atleti e operatori dello sport la Sicilia non è certo regione leader, ma conta personaggi e realtà che hanno fatto la storia nella propria disciplina e continuano a scriverla.

Santino Coppa ha raggiunto il 50° anno di attività nella pallacanestro. E’ l’unico allenatore ad essere riuscito a portare una Coppa europea e uno scudetto nella sua disciplina in Sicilia. Nel 1990 ha fatto della piccola città di Priolo la regina d’Europa battendo il CSKA Mosca.

“Il contributo di 600 euro è un modo per alleviare il disagio – spiega l’allenatore – è un’iniziativa pregevole, ma non sufficiente. Per la prima volta la politica ha pensato a supportare una categoria composta da una platea molto ampia di persone e che spesso lavorano nel dilettantismo con lo stesso impegno dei professionisti. Noi allenatori di pallacanestro delle massima serie femminile rinunceremo al 15 per cento dello stipendio per andare incontro alle esigenze delle società, i 600 euro saranno un piccolo aiuto. L’iniziativa è pregevole, ma il mondo dello sport ha bisogno di un sostegno davvero importante per la prossima stagione. Negli anni sono avvenuti cambiamenti che hanno reso sempre più complicata l’attività delle società e penso ad esempio alla scomparsa del ‘diritto sportivo’. Ben venga l’iniziativa che allevia soprattutto la miriade di giovani impegnati nello sport, ma serve un programma di ripartenza incisivo”.

Gabriele Palpacelli è presidente FIT Sicilia dal 2012 ed oltre ad avere da tempo la fiducia dei propri tesserati è zio di Marco Cecchinato, tennista palermitano finalista al Roland Garros 2018.

“Credo si tratti di un provvedimento che va rivisto, migliorato – spiega Palpacelli -. I 50 milioni di euro non sono sufficienti per un mondo dei collaboratori sportivi molto ampio. Mi auguro sia valutata la possibilità di passare dalle 600 € alle 800 € ed infine trovata una soluzione che non penalizzi quanti fanno questo lavoro a tempo pieno. Questo indennizzo è certamente un segnale, ma va migliorato e le rassicurazioni del Ministro dello Sport sembrano viaggiare il tal senso. Sono d’accordo con quanti sostengono una forma di Piano Marshall per lo sport. Lo sport in Italia produce una fetta importante di Pil ed oggi è in grande sofferenza. Nella nostra federazione molti club sono in difficoltà perché i soci non pagano le quote, i maestri sono fermi e per tanti era l’insegnamento era l’unica forma di guadagno”.

Alfredo Finocchiaro è il direttore sportivo del Biancavilla Calcio 1990, formazione militante nel campionato di Serie D e allenata dall’ex rossazzurro Giuseppe Mascara. “Il contributo per i collaboratori sportivi è importante ed è una misura equa – spiega Finocchiaro -. I nostri ragazzi non lavorano perché la D è un campionato che richiede doppie sedute di allenamento e quindi sacrifici. Questo compenso supplisce alla piccola fonte di guadagno che avevano prima della pandemia”.

Twitter: @ChiaraBorzi

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