Sprechi e clientelismo per eventi in Sicilia, l'assessore Messina risponde alle accuse - QdS

Sprechi e clientelismo per eventi in Sicilia, l’assessore Messina risponde alle accuse

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Sprechi e clientelismo per eventi in Sicilia, l’assessore Messina risponde alle accuse

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giovedì 07 Ottobre 2021

Nei giorni scorsi una lettera aperta, sostenuta e firmata dalla Rete Sicilia Festivals parlava di "oltre 1,2 milioni di euro di affidamenti diretti, un enorme spreco di denaro pubblico..."

 “Oltre 1,2 milioni di euro di affidamenti diretti, un enorme spreco di denaro pubblico per iniziative che non hanno portato nulla al territorio”, un’estate culturale siciliana “davvero sconfortante”.

Eventi in Sicilia, l’accusa di Rete Sicilia Festivals

Nella lettera aperta, sostenuta e firmata dalla Rete Sicilia Festivals (che comprende cinque festival musicali siciliani in collaborazione con altri quattro festival), il virgolettato citato in apertura è una delle tante invettive pronunciate sulla gestione e la programmazione degli eventi culturali nell’Isola.

Sicilia Jazz Festival, BellininFest, Eolie Music Fest vengono accusati di essere stati “ampiamente finanziati con (tanto) denaro pubblico”.

La risposta dell’assessore Messina

L’assessore regionale al Turismo, allo Sport e allo Spettacolo, Manlio Messina, raggiunto dal QdS, risponde punto per punto. “È evidente che si tratta di affermazioni prive di fondamento. Durante il mio mandato – ribatte Messina – l’assessorato ha gestito tutto in assoluta trasparenza.

Manlio Messina, assessore regionale
Manlio Messina, assessore regionale al Turismo

Mi sembra assurdo che proprio chi si occupa di spettacolo parli di spreco. Rivendico la scelta della Regione di aver investito in grandi festival di valenza internazionale che hanno portato lavoro e nuovi flussi turistici in Sicilia, coinvolgendo le principali istituzioni culturali a partecipazione pubblica: Teatro Massimo Bellini di Catania, Brass Group, Teatro Massimo di Palermo, i Conservatori siciliani, ecc. E sia per il Sicilia Jazz Festival che per il Tributo a Vincenzo Bellini sono stati coinvolti centinaia di artisti siciliani”.

 L’Unione Europea prevede fondi per l’impresa culturale, la musica e gli spettacoli dal vivo. Nella lettera si legge: “Nel febbraio del 2020 la Regione Sicilia, per volontà dell’Assessore Manlio Messina, decide di investire (molto male) questo cospicuo fondo destinandolo a pochi senza alcuna evidenza pubblica”.

La Rete Sicilia Festivals chiede qual è la visione strategica dietro questi investimenti così ingenti e qual è il ritorno di operazioni del genere, che “ci riportano dritti al modo in cui si finanziava la cultura ed i grandi eventi negli anni Ottanta e Novanta”.

 “Ribadisco l’assoluta trasparenza di tutte le procedure – incalza l’Assessore – che ovviamente sono pubbliche, facendo notare che la produzione di questi eventi è stata affidata a due enti a partecipazione regionale, quali Teatro Massimo Bellini e Brass Group, per i quali – per legge – viene riconosciuto il compito istituzionale di favorire e promuovere la cultura musicale nel campo jazzistico e lirico-sinfonico. Dire di aver investito male risorse solo perché non se ne è stati beneficiari, mi sembra un po’ come la storiella della volpe che non arriva all’uva…

Detto ciò, dietro agli investimenti fatti su Sicilia Jazz Festival e Tributo a Vincenzo Bellini c’è una visione che guarda ai prossimi dieci anni, per dare una veste seria, istituzionale e che possa affermarsi nel tempo, per eventi che possano essere sempre di altissimo livello, in modo da attrarre nuovi finanziamenti anche dai privati, quindi sgravando in futuro la Regione, attraendo sempre più turisti che possano venire in Sicilia, attratti anche da queste eccellenze, come avviene per esempio in Umbria con Umbria Jazz.
Quel che ci riporterebbe agli anni ’80 sarebbe distribuire prebende ai soliti noti”.

 La lettera aperta punta poi il dito sul ricambio generazionale: “I festival della Rete Sicilia Festivals, anche nel 2021, hanno saputo reinventarsi”. Fausto Savatteri, Direttore artistico e fondatore di FestiValle chiede: Perché i festival oggettivamente meritevoli organizzati dai giovani siciliani non vengono finanziati?

“Mi spiace dover constatare che anche questa è una non verità. Nei mesi scorsi – prosegue Messina – ho dato mandato per la pubblicazione di un avviso per la ricognizione dei Festival siciliani, che tra l’altro sarà pubblica a breve. Questa era finalizzata nelle mie intenzioni ad avere il supporto economico da una specifica norma che come governo abbiamo sottoposto al voto dell’Assemblea regionale siciliana in sede di legge Finanziaria. Purtroppo il Parlamento ha bocciato questa norma, ovviamente non per volontà mia che ne ero promotore.

Il mio impegno è quello di riproporre questa norma al fine di poter finanziare i Festival che entreranno a far parte della Rete Regionale, i quali già da subito oggetto di campagna promozionale della Regione Siciliana”.

Andrea Cavallaro, direttore generale di Sicilia Festivals, dichiara: “Abbiamo proposto – già nell’aprile 2020 – una mappatura degli eventi culturali siciliani per la nascita e tutela della categoria dei festival boutique, finalizzata alla creazione di un asset di intervento che consenta agli operatori di poter programmare le edizioni dei propri festival con sempre maggiore efficienza, un progetto rimasto nel cassetto ed incompiuto”.

A tal proposito abbiamo chiesto all’assessore se ritiene che sia necessaria in futuro una maggiore e più attenta programmazione degli eventi nell’Isola. “La Rete dei Festival da noi promossa – ha risposto Messina – servirà proprio a promuovere e sostenere nel tempo i Festival di eccellenza promossi in Sicilia. Questo non è assolutamente in antitesi con i Festival promossi dalla Regione Siciliana, anzi, questi sono un completamento e un supporto che il pubblico vuole dare alla grande creatività degli artisti e delle maestranze della nostra terra”.

Adriano Agatino Zuccaro

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