Lo stadio comunale di Taormina prende forma - QdS

Lo stadio comunale di Taormina prende forma

Lo stadio comunale di Taormina prende forma

mercoledì 16 Ottobre 2024

L’intervento di riqualificazione della vecchia struttura è stato reso possibile grazie ai fondi del Pnrr: ultimato il posizionamento del manto in erba sintetica, si procederà adesso con ulteriori lavori

TAORMINA (ME) – A un anno e mezzo dall’approvazione del progetto esecutivo, comincia a prendere forma il nuovo stadio di Taormina, dove è stato finalmente posizionato il manto in erba sintetica di ultima generazione.

Il nuovo stadio di Taormina con i fondi del Pnrr

Si tratta del primo risultato visibile di come sono stati spesi i fondi del Pnrr nella Perla dello Ionio. L’intervento era stato deciso, infatti, sotto la precedente Amministrazione comunale per risolvere una serie di criticità riguardanti le strutture sportive presenti nel proprio territorio, e aveva ottenuto poi un finanziamento da 750 mila euro a valere proprio sulle somme del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una riqualificazione importante nei confronti dello stadio comunale Valerio Bacigalupo, utile soprattutto per riconsegnare la struttura al pubblico, considerando i problemi di agibilità che attanagliano da tempo le tribune, e che hanno costretto negli ultimi anni le squadre locali a disputare le partire a porte chiuse o a capienza ridotta.

I lavori per il rifacimento del manto in erba, l’efficientamento energetico e la riqualificazione degli impianti, inizialmente calcolati per 824 mila euro, sono costati infine 811 mila euro e attendono adesso soltanto la ristrutturazione degli spogliatoi, prima di riconsegnare definitivamente la struttura al calcio giocato e al pubblico taorminese. Una recente delibera di giunta (n. 196 del 30 settembre) ha dato mandato agli operai dell’Azienda servizi municipalizzati di programmare e realizzare questi ultimi interventi nei locali che sono stati definiti “in pessimo stato di manutenzione”.

In particolare, un sopralluogo dei tecnici comunali ha rilevato la presenza di umidità su tutti i livelli, causata da un impianto di distribuzione idrica obsoleto e dall’insufficiente impermeabilizzazione di docce e servizi igienici. Anche l’impianto elettrico dovrà essere rivisto e messo a norma, così come quello di illuminazione. Non è escluso inoltre, l’installazione di un nuovo impianto termico solare per il riscaldamento dell’acqua e per garantire risparmi in termini di consumo.

L’ex piscina comunale di contrada Bongiovanni ancora abbandonata

Come detto, quello che sta portando adesso a termine l’Amministrazione guidata dal sindaco Cateno De Luca, era già stato progettato sotto la giunta di Mario Bolognari e l’accesso ai fondi del Pnrr rientrava in un pacchetto più ampio di circa 2 milioni di euro, dove l’intervento più urgente riguardava l’ex piscina comunale di contrada Bongiovanni, ancora abbandonata al suo stesso degrado. Per quest’altra importante infrastruttura era stata calcolata una spesa di almeno 800 mila euro, utili per riconvertirla a una sorta di Palazzetto dello sport multifunzionale. Da almeno sei anni è chiusa e caduta in rovina, con parte del tetto crollato, impianti idrici ed elettrici obsoleti, vetri e porte rotti e preda di numerosi raid vandalici, e per la quale è già stato calcolato che una nuova riapertura come piscina sarebbe troppo onerosa e insostenibile per le casse del Comune.

Più facile e conveniente, si era detto, coprire le vasche con un parquet che permetta di praticare altri sport, e dare nuova vita a un sito che, oltre alla destinazione d’uso sportivo, possa ambire anche a ospitare eventi extrasportivi e delocalizzare l’offerta culturale e musicale della città, troppo legata al Teatro Antico e alla sua ridotta stagionalità estiva.

La nuova Giunta del sindaco Cateno De Luca, con l’assessore allo Sport, Mario Quattrocchi, ha avviato uno studio di fattibilità su come poter gestire la viabilità nel caso di riqualificazione del sito in palazzetto polifunzionale, considerando che la via Bongiovanni è stretta e di non facile percorribilità a doppio senso. Insomma, la strada da percorrere è ancora lunga e c’è il rischio concreto che le risorse del Pnrr vadano perse.

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