Stagnone di Marsala, riforestazione della posidonia - QdS

Stagnone di Marsala, riforestazione della posidonia

redazione

Stagnone di Marsala, riforestazione della posidonia

mercoledì 08 Maggio 2024

Nella Riserva è stato installato il primo impianto del progetto “Rinasce” del Comune, in collaborazione con il Libero Consorzio di Trapani e il Conisma. Ci sarà una seconda fase di interventi finanziata dal Po-Fesr

MARSALA – E’ stato effettuato il primo impianto verso la riforestazione della posidonia nello Stagnone.

Dopo le indagini di mappatura, i tecnici di Planetek Italia, E-Geos e Biosurvey, anche tramite immagini satellitari, hanno realizzato due impianti sperimentali: una tra Punta Palermo e Punta Stagnone, l’altra tra quest’ultima e Punta dell’Alga.

La riforestazione della posidonia

Si è, infatti, concluso l’intervento volto alla riforestazione. È un primo progetto che, nella stessa Riserva lagunare, sarà seguito dagli interventi previsti dal più complesso progetto “Rinasce” che, con il Comune di Marsala, vede coinvolti il Libero consorzio di Trapani (gestore della Riserva) e il Consorzio nazionale interuniversitario per le Scienze del Mare (Conisma).

Circa 400mila euro il finanziamento regionale per questo intervento pilota di “trapianto sperimentale di posidonia oceanica”, al fine di testarne la fattibilità tecnica per una sua riproduzione su larga scala anche con il progetto “Rinasce”.

Sono stati trapiantati moduli portanti di talee di posidonia, sulla scorta di quanto già realizzato nell’ambito di Pon di ricerca/innovazione sia a Capo Feto che nel Golfo di Palermo. In particolare, l’impianto è stato realizzato impiegando un prodotto innovativo costituito da un modulo di ancoraggio biodegradabile.

Un sistema a basso impatto ambientale utile per il fissaggio di organismi vegetali sul fondale marino, allo scopo di garantirne l’attecchimento e assecondarne il naturale sviluppo.

Nello Stagnone la posidonia ha un ruolo fondamentale

Nello Stagnone, la posidonia oceanica sviluppa particolari formazioni che affiorano in superficie durante la bassa marea e che svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema lagunare. Formazioni che sono di estremo interesse dal punto di vista ecologico, naturale e ambientale rappresentando, anche per la loro rarità, dei veri e propri “monumenti naturali”.

“L’obiettivo primario è dunque la riqualificazione – ha commentato il sindaco Massimo Grillo – e anche la valorizzazione della Riserva grazie alla riattivazione della circolazione idrica lagunare. Ciò migliorerà la salinità e l’ossigenazione delle acque, riducendo gli effetti negativi su flora e fauna ittica. E il prossimo intervento sarà prorpio quello di ripristinare alcuni canali della bocca Nord e della zona settentrionale dell’Isola lunga, al fine di migliorare la circolazione dell’acqua”.

La seconda fase del progetto “Rinasce”

Il riferimento è alla seconda fase del progetto “Rinasce” che ha già ottenuto il finanziamento di circa un milione e 150mila euro dai fondi Po-Fesr 2014/2020, finalizzato al recupero delle condizioni ambientali del bacino dello Stagnone e che include un sistema di sensori che ne monitorerà gli effetti, con contestuale analisi della qualità delle acque.

Interessante, infine, anche un’altra finalità del progetto, quella di realizzare un piano di comunicazione ed educazione ambientale a beneficio della conoscenza dell’area, in cui saranno coinvolti cittadini, operatori turistici, visitatori e cittadini.

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