Complessivamente sono state dodici le idee progettuali presentate in gara, sei i finalisti e tre i vincitori.
Clevergrow, Igea e Phoenix sono i tre vincitori Start Cup Catania 2024, la business plan competition promossa dall’Area di Terza Missione dell’Università di Catania, in collaborazione con l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Catania, partner tecnico dell’iniziativa dell’Ateneo fin dall’inizio.
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Ecco i loro progetti, i premi previsti e gli altri finalisti a cui sono state riservate opportunità speciali.
Strat Cup Catania 2024: i progetti dei vincitori
Cleverglow, la soluzione per un’agricoltura efficiente, vince il primo posto. “Sono un agronomo, laureato all’università di Catania che, dopo la specializzazione in Spagna, è tornato in Sicilia – fa sapere uno dei due fondator di Cleverglow, Tommaso La Malfa, che si è aggiudicato il primo posto –. Adesso sono ricercatore all’università di Messina. Con questo progetto abbiamo voluto risolvere il problema fondamentale della gestione irrigua delle piante fuori suolo, gestendo l’acqua in maniera efficiente per mantenere il benessere idrico, senza sprechi, senza inquinamento e creando valore. Il nostro sistema abbandona i sensori esterni comunemente utilizzati ed è in grado di osservare la pianta, di monitorare il peso del suo substrato e di reintegrare quanto le occorre al momento giusto grazie a un fertirrigatore”.
“L’adozione della nostra soluzione – aggiunge Simone La Malfa – ha migliorato del 20% la resa agricola di una coltivazione di pomodori e consentito l’automazione dell’irrigazione”.
Al secondo e al terzo posto di Start Cup Catania 2024 un valido supporto per i pronto soccorso e per smaltire la cenere vulcanica. Al secondo posto Igea, il progetto di un software in ambito medicale in grado di smaltire la fila al triage dei pronto soccorso e di valutare correttamente il rischio per il paziente grazie all’IA. Come? Verificando ingressi precedenti in ospedale, digitalizzando la filiera ospedaliera e semplificando la burocrazia, non solo in Italia ma anche all’estero.
Al terzo posto, invece, Phoenix, il progetto che converte la cenere vulcanica in zeolite sintetica, la combina con idrossido di sodio e cristallizza attraverso un processo di cottura. Così si potrà rivoluzionare il trattamento delle acque reflue e filtrare l’acqua domestica, oltre che smaltire la cenere dell’Etna che – secondo i dati diffusi dal sindaco Enrico Trantino – solo nei mesi di giugno e luglio scorsi avrebbe raggiunto le 17 mila tonnellate.
I premi e le opportunità
Complessivamente sono state dodici le idee progettuali presentate in gara, sei i finalisti e tre i vincitori di Start Cup Catania 2024. Per questi ultimi, oltre alle premialità in servizi e in denaro (10 mila euro al primo classificato, 5 mila euro al secondo classificato e 3 mila euro al terzo classificato) grandi opportunità.
“Le sei idee ammesse alla finale saranno tutte segnalate alla giuria del Premio Innovazione Sicilia di Innovation Island in programma a Palermo il 21 novembre prossimo e i tre team vincitori, con progetti di business riguardanti l’agricoltura di precisione, i servizi IT in ambito medicale e tecniche di riutilizzo delle ceneri vulcaniche, andranno dritti alla finale di Start Cup Sicilia il 31 ottobre a Palermo per contendersi l’accesso al Premio nazionale per l’innovazione in programma a Roma il 5 e 6 dicembre”, fa sapere Rosario Faraci, Presidente del comitato tecnico-scientifico di Start Cup Catania e delegato del Rettore all’imprenditorialità accademica.
Grande la soddisfazione da parte degli addetti ai lavori per l’edizione 2024 della kermesse: “Siamo molto soddisfatti di questa edizione, resa possibile da tantissimi sponsor e partner, l’undicesima consecutiva da quando l’Università di Catania alla fine del 2013 è rientrata nel prestigioso circuito del PNI Cube, decidendo di condividere ogni tappa del cammino di Start Cup insieme all’Ordine dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili di Catania. Un’esperienza unica in tutta Italia – continua Faraci –. Adesso per tutti i team imprenditoriali, sia i vincitori che gli altri partecipanti, la sfida sarà dar vita alla start up innovativa in tempi rapidi per avvicinarsi al mercato, creare solide relazioni con i partners, interloquire con gli investitori. Anche in queste attività l’Università di Catania sarà loro vicina, perché tra pochissimo saranno operativi i servizi dell’Incubatore di Ateneo presso l’Area di Terza Missione”.
Chi sono gli altri finalisti
Gli altri finalisti che non hanno raggiunto il podio sono:
- Hologen che crea un’esperienza innovativa nel settore della ristorazione, attraverso un dispositivo che realizza un fenomeno olografico di supporto alla consultazione di un menù;
- ImpactAi, la piattaforma che consente alle micro imprese e alle pmi di orientare il proprio business attraverso interazioni in chat con l’intelligenza artificiale istruita da un’utenza selezionata, evitando il rischio di incorrere in errore;
- MyCoffee Campus, il progetto di produzione di funghi champignon ed esotici su prodotti di scarto dal caffè, senza terra e con l’impiego di ridotte quantità d’acqua.