“L’emergenza Covid-19 ci ha posto dinnanzi alla necessità di
investire in innovazione ed è in quest’ottica che è opportuno finanziare le
start up italiane, che rappresentano il progresso e il futuro per far ripartire
il Paese. Il MISE oltre ad aver messo a disposizione circa 19 milioni di euro
in voucher, per il triennio 2019-2021, con l’obiettivo di sostenere le
invenzioni industriali innovative, ha avviato la procedura per l’assegnazione
di 56 milioni di euro a fronte, però, di oltre 2.700 domande. Un numero di
richieste molto elevato rispetto ai fondi messi a disposizione dal Governo che
risultano, purtroppo, insufficienti. Le start up hanno bisogno di finanziamenti
immediati e a fondo perduto per continuare a produrre idee e tecnologie”.
Spiega Alberto Chalon, fondatore di Invictus Capital,
insieme al Fondo Europeo di Investimenti (FEI) e la Cassa depositi e
prestiti (Cdp). Invictus Capital è uno strumento finanziario che sostiene
le start up innovative italiane con elevato contenuto tecnologico, le
quali hanno bisogno del capitale iniziale per passare da una fase di
progettazione a una di realizzazione, oppure nel corso della loro espansione
sul mercato. Secondo Chalon: “La crisi economica che ha colpito tutti i settori
produttivi potrebbe portare a una contrazione degli investimenti sulle start
up. In tal senso, il settore privato è chiamato a una grande responsabilità,
per supplire a una mancanza di attenzione da parte delle Istituzioni e per
contribuire al progresso del Paese. Penso che questo sia il momento di puntare
sulle start up in grado di fornire soluzioni innovative e veloci, come abbiamo
avuto modo di vedere durante il lockdown. È grazie alla tecnologia che molte
aziende e le istituzioni hanno trovato il modo di continuare a lavorare e
offrire servizi, attraverso la digitalizzazione e l’utilizzo dello smart
working”.
L'importanza di ribadire l'impegno sociale a cui tutte le istituzioni aderiscono ...