Coinvolgimento di 420 giovani e donne imprenditrici e potenziali imprenditori, 30 start-up operanti in contesti urbani, attivazione di 7 nuove metodologie ed altrettanti documenti strategici sulla politica imprenditoriale urbana per lo sviluppo sostenibile nell’area del Mediterraneo, 120 start-up coinvolte nel rafforzamento del potenziale di espansione delle loro idee imprenditoriali, creazione di 30 nuove start-up che affrontano questioni ambientali con idee innovative da trasformare in nuovi servizi o prodotti e costituzione di 6 hub urbani incubatori di imprese dedicate ad uno sviluppo territoriale sostenibile ed integrato.
Sono in sintesi i punti di forza della strategia messa in atto da ‘U-Solve’, il progetto – che ha la Sicilia capofila e punto di riferimento operativo per la cooperazione imprenditoriale tra Italia, Grecia, Cipro, Giordania, Palestina, Egitto – lanciato dalla Commissione europea, tramite il programma ‘Eni Cbc Med’, che punta a sostenere le start up che nasceranno nel Mediterraneo, sviluppato per fare da ponte tra la politica attiva e l’imprenditoria giovanile.
Al Consorzio Arca, incubatore di imprese dell’Università degli Studi di Palermo, il compito di guidare il coordinamento delle nuove idee imprenditoriali. Tra gli obiettivi, l’aumento della cultura imprenditoriale tra giovani e donne, la creazione di imprese innovative nelle aree urbane, l’uso di strumenti per uno sviluppo economico urbano, sostenibile, basato sull’imprenditorialità e sulla partecipazione della comunità, l’attivazione di reti locali di innovazione nelle città dell’area Mediterranea.
“U-Solve utilizza gli obiettivi di sviluppo sostenibile, come guida per attivare un processo trasformativo nel nostro territorio urbano, basato su innovazione, imprenditorialità e sostenibilità – spiega Luca Leonardi, project manager del progetto guidato dal Consorzio Arca di Palermo, che oggi ha presentato in videoconferenza il progetto -. Un processo che partirà dall’Università, dai suoi studenti e dai suoi ricercatori per includere”.
“Lo sviluppo urbano non può prescindere da impegno su eco sostenibilità e su innovazione digitale – aggiunge Paolo Petralia Camassa, assessore all’innovazione del comune di Palermo – Le città dovranno sempre di più fondarsi sui modelli di ‘smart city’, di urbanistica tattica, di reinterpretazione degli spazi”.