La giunta regionale, su proposta del presidente della Regione Renato Schifani, ha approvato lo stato di crisi e di emergenza nel settore idrico potabile fino al 31 dicembre per 6 province in Sicilia.
Si tratta, nello specifico, delle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
Il provvedimento, previsto dalla legge regionale numero 13 del 2020, si inserisce nel contesto delle condizioni di siccità persistente che ha ridotto la disponibilità di acqua negli invasi siciliani.
Nella nota della Regione Siciliana sullo stato di crisi si legge: “Il 2023 è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica di lungo periodo e anche i primi mesi di quest’anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge, hanno confermato finora questa tendenza. Non a caso, lo scorso febbraio il Governo regionale aveva dichiarato lo stato di crisi idrica sia per il settore irriguo sia per la zootecnia“.
Contestualmente alla proclamazione dello stato di crisi idrica in 6 province della Sicilia, la Giunta regionale ha anche nominato il segretario generale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, Leonardo Santoro, Commissario delegato. Santoro avrà l’incarico di individuare e attuare tutte le misure necessarie per superare la fase più critica.
Il neo commissario per l’emergenza idrica dovrà, tra le altre cose, portare avanti una serie di iniziative urgenti. In particolare:
Immagine di repertorio